Quentin Tarantino a Roma racconta la sua Hollywood degli anni '60

Il regista ha presentato nella Capitale il suo ultimo film, C'era una volta a Hollywood, in compagnia di Leonardo DiCaprio e Margot Robbie.
Quentin Tarantino a Roma racconta la sua Hollywood degli anni '60

Dopo aver festeggiato i 25 anni di Pulp Fiction sul tappeto rosso del festival di Cannes 2019, presentando il suo ultimo film in concorso alla kermesse, Quentin Tarantino fa tappa anche a Roma per il tour promozionale di C'era una volta a Hollywood, il suo ultimo film, con protagonisti Leonardo DiCaprio e Brad Pitt. Ad accompagnarlo nella Capitale c'era proprio Leo, che nel film interpreta una star del western in decadenza, e Margot Robbie, l'attrice australiana nota per il ruolo di Harley Quinn in Suicide Squad, che nel film interpreta Sharon Tate, la moglie di Roman Polanski che nel 1969 venne brutalmente uccisa da alcuni membri della Manson Family.

“Nel film si parla di un’industria che cambia, e la difficoltà di sopravvivere a questo cambiamento - ha raccontato DiCaprio - La sceneggiatura di Quentin mi ha attratto sin da subito. Ci siamo chiesi come ritrarre l’anima di un personaggio come quello di Rick in così pochi giorni di vita." Mentre sulla meticolosità del lavoro, Margot Robbie spiega: "Quentin ha ricostruito tutto con grande cura, era davvero come ritrovarsi nel 1969. Non si è mai ricorsi all’utilizzo dell’abusata CGI."

E su questa scia prosegue il regista de Le Iene: "Ciò che è particolarmente cambiato nel cinema è che un tempo tutto veniva costruito concretamente.Quello che vedevi sullo schermo era anche quello che naturalmente si trovava sul set. C’era un grande impegno per ricostruire luoghi e oggetti di altre epoche o mondi. Non c’era il digitale, mentre oggi tutto avviene diversamente. Anche le grandi produzioni, che potrebbero permettersi questo tipo di artigianato, oggi non vi ricorrono più. Si è davvero perso il senso della manualità del cinema. Certo, il digitale porta con sé tante soluzioni, ma preferirò sempre le persone, perché sanno creare anche con il cuore e questo avrà sempre più valore."

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