ROMA - La Belle Époque è stato uno dei film più applauditi dei primi giorni di Festa del Cinema di Roma. Il motivo è semplice: è un film delizioso, raffinato, con una scrittura brillante e due interpretazioni intense dei mostri sacri Daniel Auteuil e Fanny Ardant.
Il film parla di un vecchio disegnatore a cui viene proposto di rivivere il giorno più bello della sua vita, quello in cui ha conosciuto la sua futura moglie.
I dialoghi serrati mai banali, le scenografie d’epoca, la colonna sonora, l’equilibrio elegante di tutti gli elementi: non c’è niente che non funzioni nel lavoro del regista Nicolas Bedos.
La nostalgia, uno dei sentimenti su cui è incentrato il film, non è mai fine a se stessa. Non è soltanto sguardo rivolto al passato. Anzi. E’ ricordo ed esperienza che serve a ritrovare ciò che è stato dimenticato nel presente. Ma che c’è e deve solo essere riscoperto. Rivissuto.

Il protagonista si immerge nel suo passato ma scopre spesso l’artificio dietro alla finzione. E ad un certo punto è lui stesso a scrivere, anzi disegnare, il resto della propria storia. Della propria vita. Serve coraggio quindi. Serve affrontare le proprie emozioni e viversele senza paura.
Insomma, un film da vedere senza se e senza ma. Uscirà nei cinema italiani il 7 novembre.
