Frozen 2: i registi in Italia presentano il film

Jennifer Lee e Chris Buck a Roma hanno raccontato la seconda avventura di Anna ed Elsa a 5 anni dal successo planetario di Frozen.
Frozen 2: i registi in Italia presentano il film

A cinque anni dal successo globale del primo film, è arrivato il momento di tornare ad Arendelle e di scoprirne i segreti insieme a Elsa e Anna. Arriva infatti Frozen 2 - Il Segreto di Arendelle, e per l'occasione, Jennifer Lee e Chris Buck, registi del film, hanno parlato della produzione alla stampa romana.

"L’obiettivo è stato rimanere fedeli ai personaggi e aprire una finestra sul futuro di queste due sorelle dalla forza sorprendente. Potevano davvero arrivare ovunque”. “L’approccio - spiega Buck - è stato lavorare sull’idea di un secondo atto di un musical, dove nel primo avevamo costruito i personaggi e nel secondo li abbiamo approfonditi. Il divertimento non è mancato e la sfida di portare avanti la trama è stata entusiasmante e meravigliosa.

Sull'animazione e sul ruolo che ha nello storytelling, Jennifer Lee dichiara: Vedo l’animazione come un modo per entrare da un mondo all’altro. E in questo mondo vogliamo mostrare l’amore tra sorelle, perché non esiste solo l’amore in senso romantico, ma anche quello familiare. Penso che un altro punto importante del film sia il senso di responsabilità che queste due giovani donne a capo di un regno devono fronteggiare e portare sulle spalle. Per farlo devi essere sicuramente forte”.

Presenti all'incontro anche Serena Rossi ed Enrico Brignano, voci italiane di Anna e del pupazzo di neve Olaf. “Questa è una storia davvero potente. Da donna sono orgogliosa di poter raccontare ai più piccoli la forza, l’amore, i difetti e le fragilità di due giovani donne" interviene Rossi, mentre Brignano aggiunge: "All’epoca del primo film non sapevo nulla del lato emozionale di questo lavoro… tra il fare il provino e doppiare la parte è nata mia figlia Martina che mi ha completamente cambiato e stravolto. Sapevo che non era un provino per la Disney, ma per mia figlia. Era la testimonianza del lavoro destinato ad una bambina così piccola”.

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