L'amica geniale, presentata la seconda stagione

I registi Saverio Costanzo e Alice Rohrwacher e le protagoniste Gaia Girace e Margherita Mazzucco hanno presentato Storia del nuovo cognome, la seconda stagione della serie tratta dai romanzi di Elena Ferrante.
L'amica geniale, presentata la seconda stagione

L’Amica geniale – Storia del nuovo cognome è stato presentato in anteprima mondiale presso gli studi RAI. Si tratta di una produzione Fandango, The Apartment e Wildside, parte di Fremantle, in collaborazione con Rai Fiction, in collaborazione con HBO Entertainment e in co-produzione con Mowe e Umedia. Nel cast della serie tornano Gaia Girace nei panni di Lila e Margherita Mazzucco in quelli di Elena, attrici che avevamo già visto in scena nella prima stagione.

La serie evento sarà suddivisa in quattro serate (8 episodi da 50’) in onda in prima visione mondiale su Rai1 e on line su RaiPlay da lunedì 10 febbraio alle 21.25. I primi due episodi nelle sale italiane solo il 27, 28 e 29 gennaio (distribuzione Nexo Digital).

Saverio Costanzo ha presentato questo secondo ciclo di episodi in compagnia di Alice Rohrwacher, che prende la sedia di regia per due degli episodi chiave della stagione, il 4 e 5, ambientati a Ischia e durante i quali si verificherà una rottura tra le due protagoniste che cambierà completamente il corso della loro amicizia e della loro vita.

Secondo Saverio Costanzo, L’amica geniale “è un insieme di aspetti differenti ed è difficile dare rilevanza a uno piuttosto che a un altro. Ci troviamo di fronte a una stagione molto diversa rispetto alla prima, perché siamo partiti negli anni ’50 e le persone parlano e ragionano come in quell’epoca. Abbiamo dovuto capire in che spazio ci muovevamo, che posto era questo rione. Elena per esempio non aveva mai visto il mare.” Ma le cose cambiano in Storia del nuovo cognome, che parte dagli eventi che seguono il matrimonio di Lila, scena con cui si chiude la prima stagione.

Alice Rohrwacher si è occupata della regia dei due episodi cardine della stagione, e così Costanzo commenta il suo coinvolgimento: “Per me la presenza di Alice è un vero regalo, per noi, e non solo perché è un’artista con uno sguardo proprio. La struttura della serie si scombussola leggermente negli episodi di Ischia, 4 e 5, e vedrete che le carte si mescoleranno, l’anarchia della mia messa in scena prende forma in un altro modo, per uscire da questa parentesi con un sesto episodio che è quello della rabbia. La loro frattura, di Elena e Lila, è anche quella di un cinema che rompe i suoi schemi, per poi entrare sempre di più in un settimo episodio popolato da fantasmi che però ha i primi sussulti di rivoluzione. Siamo nel ’66 e i ragazzi cominciano a correre, la loro corsa di gioco diventa una corsa politica, un modo di imporre loro stessi, rispetto a un mondo adulto che è più fermo. Nell’ottavo episodio l’orizzonte torna ad allargarsi, in un’epica del ritorno, che chi è del sud ha vissuto ancora di più. Torniamo ad una forma originaria, come quando dall’esterno torniamo al nostro mondo che è rimasto uguale, eppure tutto diverso, perché le ragazze sono opposte.”

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