Favolacce con Elio Germano debutta su Sky Cinema

Fresco di trionfo ai Nastri d’Argento, dove è stato insignito del premio come miglior film e di altri 4 riconoscimenti (miglior produttore, sceneggiatura, fotografia e costumi), arriva in prima visione su Sky Cinema il secondo film scritto e diretto dai fratelli D’Innocenzo, “Favolacce”
Favolacce con Elio Germano debutta su Sky Cinema

Cinefilos.it rivela che arriva in prima visione su Sky Cinema il secondo film scritto e diretto dai fratelli D’Innocenzo, Favolacce che debutterà venerdì 10 luglio alle 21.15 su Sky Cinema Due, disponibile anche on demand su Sky e in streaming su NOW TV.

Prima della messa in onda del film, alle 20.45 su Sky Cinema Due, sarà riproposta la puntata deIl Cinemaniaco incontra Favolacce – I registi” , dove Gianni Canova ha ospitato nel suo studio ‘virtuale’ i fratelli D’Innocenzo per parlare del loro ultimo lavoro e dei loro progetti futuri. Inoltre, in seconda serata, dalle 23.00 su Sky Cinema Due, sarà programmato “La terra dell’abbastanza”, l’opera prima dei fratelli D’Innocenzo, disponibile anch’essa on demand.

Protagonista di Favolacce è Elio Germano, che interpreta Bruno Placido, sposato con Dalila (Barbara Chichiarelli) e padre di due ragazzi adolescenti. La loro vita, tra la scuola e gli amici, all’apparenza priva di problemi, nasconde in realtà un disagio e un’infelicità che serpeggia anche tra i loro coetanei del litorale romano dove vivono. Una piccola comunità di famiglie, i loro figli adolescenti, la scuola: un mondo apparentemente normale dove silente cova il sadismo sottile dei padri, impercettibile ma inesorabile, la passività delle madri, l’indifferenza colpevole degli adulti. Ma soprattutto è la disperazione dei figli, diligenti e crudeli, incapaci di farsi ascoltare, che esplode in una rabbia sopita e scorre veloce verso la sconfitta di tutti.

«Il disagio, la solitudine, l’inquietudine, trovano il principale luogo all’interno delle famiglie di questa storia – descrivono così il loro film i fratelli D’Innocenzo –. La casa, quella che prima era un nido, anche teneramente limitante, ora è il nucleo delle insofferenze, della freddezza, dell’ansia. Vogliamo indagare nel modo più originale possibile le fratture comunicative di queste famiglie, immerse nel flusso stagnante di routine asettiche, dove forse solo le tragedie hanno la possibilità di scuotere».

 

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