Toro: l’appello di Bruno a Cairo. Mercato: Ouwejan resta nel mirino granata

Toro: l’appello di Bruno a Cairo. Mercato: Ouwejan resta nel mirino granata© www.imagephotoagency.it

Toro: l’appello di Bruno a Cairo. Mercato: Ouwejan resta nel mirino granata
Alessandro Baretti
TORINO - Pasquale Bruno, sulla catena del Monte Rosa assieme a Enrico Annoni per portare la bandiera granata sulla cima del Breithorn (gesto che rientra nell’ambito dei 70 anni di Superga), così ha stimolato il presidente Cairo: «Se il Toro vince una Coppa io e Annoni lo portiamo a più di 4 mila metri». Cairo che intanto continua il braccio di ferro con il Napoli per Verdi e, per la fascia sinistra, tiene viva la soluzione Ouwejan (Az Alkmaar) in alternativa a Fares (Spal). Al Fila il tecnico Mazzarri lavora con Izzo e Nkoulou per limare le crepe, pur minime, emerse a Debrecen. Giacomo Ferri, parlando a Tuttosport, così fotografa il lavoro dell’allenatore del Toro, dopo averlo visto all’opera da vicino: «Mi ha stupito per come dirige l’orchestra, parla a bassa voce, ma si fa ascoltare. Si vede che ha un bel feeling con il gruppo».

Il Milan sfoglia la margherita Vendere Suso oppure no?
Alberto Pastorella
La buona notizia è che Suso appare un giocatore pienamente recuperato per il Milan, tanto che Giampaolo ha chiesto espressamente di non venderlo. La cattiva notizia è che avendo già speso più di 80 milioni, e dovendone probabilmente investire altri 40-50 per Correa, il Milan continua ad avere necessità di vendere, altrimenti non esce più dai meandri del Fair Play Finanziario. E allora, paradossalmente, si può dire che l’esplosione di Suso, indirettamente, abbia finito per inguaiare il Milan, che aveva ormai trattative ben avviate per la cessione dello spagnolo. In Italia c’era la Roma, in Francia il Lione e il Marsiglia, mentre erano svanite le iniziali offerte dalla Premier. E che adesso si domanda: che facciamo? Suso, acquistato a suo tempo per un tozzo di pane, è giocatore che garantisce plusvalenza a manetta: e per di più, negli schemi di Giampaolo, sembrava proprio non avere spazio. Invece il tecnico se l’è inventato trequartista, lui che era da sempre un esterno, e in questo nuovo ruolo lo spagnolo ha reso alla grande. Il passato di Suso, che non ha mai garantito continuità di rendimento, pur toccando, a volte ottime vette, invita a non farsi abbagliare da queste performance estive. anche perché in organico il trequartista perfetto dovrebbe essere Paquetà, 21 anni, costato a gennaio 35 milioni e che non avrebbe senso sacrificare per una nuova scommessa. Di sicuro, Maldini e Boban sono alle prese con una decisione tutt’altro che facile.

Moto: battere Marquez, la missione impossible di Dovizioso&Co.
Giorgio Pasini
TORINO - Che Marc Marquez sia un fenomeno ne abbiamo avuto la conferma sabato, con quella pole che ha riscritto le leggi della dinamica e della fisica, non c’è quindi da sorprendersi se lo spagnolo che vuole tutti i record delle due ruote non si sia fatto per nulla impensierire dall’acquazzone che ha ritardato e complicato il GP della Repubblica Ceca. Mentre gli altri s’affannavano nella scelta delle gomme, lui ha schiacciato un pisolino al box. Poi è tornato in pista e se n’è andato verso la 76ª vittoria, la 50ª in MotoGP, la 6ª stagionale, portando il vantaggio su Andrea Dovizioso (l’unico a resistergli fino a dieci giri dalla fine) a 63 punti. Roba da farti venire voglia di restare a casa. Per fortuna il forlivese della Ducati non lo fa. E domenica ci riproverà in Austria. Come Valentino Rossi (6°), che nel test di oggi a Brno prova il nuovo motore. Per lui e la Yamaha è già 2020.

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