Ludovica Pagani e Fjona Cakalli raccontano la eSerie A

I volti femminili di Fifa e Pes in coro: "Il gaming competitivo assumerà sempre più rilievo"
Ludovica Pagani e Fjona Cakalli raccontano la eSerie A

Anche se circa la metà dei gamer italiani è donna, sono ancora poche le figure femminili a far parte del contesto professionale negli eSports. Ludovica Pagani e Fjona Cakalli, volti della eSerie A, ci raccontano allora le loro esperienze.

Quali sono le tue impressioni su questo fenomeno e quali sono le tue previsioni sul futuro?

Ludovica: «Il gaming competitivo assumerà sempre più rilievo: complice la pandemia, questo mondo ha saputo coinvolgere sempre più ragazzi».

Fjona: «Siamo già tantissimi e sono convinta che gli eSports prenderanno il volo anche nel nostro Paese. Ad avvalorare la mia tesi, la decisione di Serie A TIM di organizzare il suo campionato ufficiale dandogli grande risalto mediatico».

Quali sono per te le analogie con gli sport classici?

L: «Il regolamento! Scherzi a parte, credo che l’abilità dei player sia tanto importante nel calcio quanto nella sua controparte virtuale».

F: «Occorre la stessa impostazione mentale: guardando i giocatori di eSports dal vivo, quello che ho potuto percepire è come il fattore psicologico giochi un ruolo fondamentale al pari della strategia».

Qual è stato il momento più emozionate vissuto finora durante le giornate di eSerie A?

L: «Tra tanti, quello che mi ha colpito di più è stato quando uno dei player ha dedicato la vittoria al nonno scomparso da poco».

F: «Abbiamo visto grandi rimonte e sfide tirate fino all’ultimo minuto, ma i playoff sono sicuramente state le giornate più decisive».

Qual è il tuo rapporto con il mondo dei videogiochi?

L: «Nasce da lontano, quando da bambina giocavo alla PlayStation con mio fratello. Ora sto recuperando que momenti grazie al mobile gaming».

F: «È un rapporto viscerale, di lunga data: Zelda è stato il mio gioco preferito fino ai tempi della saga di Final Fantasy: tutto questo è avvenuto grazie al supporto della famiglia che non ha mai ostacolato la mia passione e l’ha alimentata con grande equilibrio».

Quali consigli daresti a un aspirante atleta?

L: «Non mollare alle prime difficoltà: con impegno, perseveranza e una buona dose di passione si può raggiungere qualsiasi obiettivo».

F: «La strada per diventare un Pro Gamer passa attraverso passione e dedizione: giocare per piacere si trasforma in analisi e strategia. Un altro fatto fattore fondamentale è la condizione fisica: la concentrazione si mantiene anche grazie ad alimentazione, muscoli tonici ed assenza di contratture».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...