Esports, Mkers: obiettivo Six Invitational di Rainbow Six Siege

L’organizzazione dei Mkers è la prima italiana nella storia a disputare il mondiale di Rainbow Six Siege: partita la sfida azzurra alle grandi del titolo Ubisoft.

Per la prima volta nella storia del Six Invitational, il mondiale di Rainbow Six Siege, c’è anche una squadra italiana: i Mkers, organizzazione operante ormai nel settore da diversi anni e tra i cui recenti investitori figurano anche personalità importanti come Alessandro Florenzi e Daniele De Rossi. Conosciuti inizialmente per FIFA e per le imprese di Daniele “Prinsipe” Paolucci, i Mkers hanno ampliato i loro orizzonti fino ad abbracciare con convinzione lo sparatutto tattico di Ubisoft, conquistando diversi titoli PG Nationals, il campionato italiano organizzato da PG Esports in collaborazione con il publisher stesso.

Oltre i campionati nazionali è adesso arrivata per i Mkers la consacrazione mondiale con la qualifica al Six Invitational ottenuta inaspettatamente dopo una cavalcata trionfale nel torneo di qualificazione: un torneo lungo, duro ed estenuante a cui hanno partecipato anche organizzazioni molto più blasonate di Rainbow Six Siege ma da cui sono emersi i nostri italiani. Adesso, dopo il rinvio di febbraio a causa del Covid19, i giocatori sono a Parigi per disputare il torneo più importante: Alessio “Aqui” Aquilano, Luigi “Gemini” Ferrigno, Pietro “Scatto” Scattolin, Sasha “Sasha” Michelizzi e Lorenzo “Lollo” Masuccio il quintetto che cercherà di dare l’assalto alla coppa.

Proprio Gemini e il team manager Diego Hicham Aazzi sono stati protagonisti della conferenza stampa che ha preceduto l’evento e durante la quale hanno rivelato il loro segreto: “Siamo tutti amici oltre il gioco, è una condizione che ci aiuta a capirci rapidamente e a entrare facilmente in sinergia durante i match. È anche utile per controllare e gestire le nostre emozioni, permettendoci di adattarci a tutte le situazioni.” La prima parte della competizione si svolgerà totalmente online, ognuno nella propria stanza d’albergo: “Non è una situazione ottimale: ogni competizione è dura da preparare ma le restrizioni dovute al Covid19 rendono tutto più complicato. Cerchiamo ugualmente di rimanere sempre in contatto grazie alla tecnologia: continuiamo ad esempio a fare tutti colazione insieme nello stesso momento, collegati tramite le varie piattaforme video. È una routine che ci permette di non perdere la connessione tra di noi.

Nel quintetto c’è anche Lollo, classe 2002, giovane prodigio della scena italiana passato dall’essere un esordiente totale alla qualificazione al Six Invitational in meno di sei mesi. “Lollo è uno di quei giocatori che ama il gioco e vuole mostrare al pubblico cosa vuole fare, di cosa è davvero capace. È stato perfetto fin dal primo momento perché non è mai stato egoista: sa bene di trovarsi in una squadra e di dover giocare insieme, mai da solo: deve aiutare ed essere aiutato”, ha raccontato il team manager Diego. E ha aggiunto Gemini: “Quando abbiamo visto Lollo la prima volta aveva 17 anni ma non poteva giocare con noi per limiti di età: ma sapevamo già fin da quel primo momento che appena possibile avremmo voluto averlo in squadra. Avevamo intuito che avevamo tra le mani un campione.”

E se dovessero arrivare in finale chi vorrebbero incontrare? Diego è sicuro: “Quando arrivi in finale non ha nessuna importanza chi ti trovi davanti. Il nostro obiettivo è arrivare a giocarci il titolo e abbiamo la consapevolezza che rientra nelle nostre potenzialità: contro chiunque avremo davanti daremo il nostro meglio.”

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