La NBA 2K League ai nastri di partenza

Con la NBA 2K League, gli eSport fanno un passo da gigante verso credibilità e popolarità degli sport "tradizionali".
La NBA 2K League ai nastri di partenza

Il titolo della 2K Sports è da più di un decennio il punto di riferimento del settore, capace di sbaragliare la concorrenza degli altri videogiochi a tema cestistico; mai prima d'ora, però, si era presentato con tale decisione sulla scena eSport. L'occasione propizia arriva proprio per iniziativa della NBA, la lega professionistica americana che è anche uno dei brand più riconoscibili al mondo. Il commissioner Adam Silver è un dirigente al passo coi tempi; dopo aver assistito dal vivo alle finali di League of Legends, in un Madison Square Garden tutto esaurito, si è subito messo al lavoro per avvicinare i parquet virtuali a quelli reali.

Il risultato? Dalla costola di 17 franchigie NBA sono nati altrettanti team dedicati a NBA 2K, tutti con loghi e nomi ispirati alla squadra madre: dai Cavs Legion ai CLTX Gaming, passando per Warriors, 76ers e Kings Guard. Pacers e Grizzlies hanno ricevuto persino la sponsorship di Guardia Nazionale e Marina: non è una novità che le forze armate americane siano vicine al mondo del gaming, e per il futuro si apre la possibilità di allargare la lega a 30 squadre, le medesime che compongono oggi la NBA. Lo scorso 4 aprile si è tenuto uno spettacolare draft in pieno stile NBA, con lo stesso Adam Silver a dirigere le operazioni. Una per volta, secondo l'ordine sorteggiato, le squadre selezionavano un giocatore da un pool di 102 atleti fino a riempire i sei posti del roster: cinque titolari e una riserva.

La procedura per la qualificazione, nonostante qualche polemica, è stata improntata su principi di trasparenza: i migliori 72.000 giocatori per risultati online, nella modalità Pro-Am, sono stati invitati a una combine dove cimentarsi l'uno contro l'altro per 40 partite. Da lì, tramite analisi statistiche e colloqui individuali, il campo si è ristretto a 250 e infine a 102 candidati. Alcuni giocatori sono debuttanti assoluti, altri sono già agonisti affermati, magari con un nutrito seguito in vesti di streamer. Atreyo “Dimez” Boyd, ad esempio, è stato selezionato dai Mavs Gaming come prima scelta assoluta: è abituato a dare il massimo sotto pressione ed è uno specialista nella posizione di playmaker, che coincide spesso col leader vocale e shot-caller della squadra.

Veniamo alle cifre. Le squadre si affronteranno per 12 settimane fino alle finali programmate per agosto. Il montepremi è di 100.000$, a cui vanno aggiunti i generosi premi da conquistare nei tornei di metà stagione e gli stipendi individuali. In virtù dell'accordo tra NBA e Twitch ogni partita sarà trasmessa live. Le sfide inaugurali del Tip-off tournament hanno richiamato tra 10.000 e 60.000 spettatori; numeri ancora lontani da quelli degli eSport più famosi, ma siamo in linea con le aspettative degli organizzatori.

C'è molta curiosità intorno alla NBA 2K League, anche da parte della “sorella maggiore”. Già da qualche anno stelle della NBA hanno preso a cuore le vicende degli eSport, come il leggendario Shaquille O'Neal – azionista degli NRG eSports e General Manager per i Kings Guard - o Gordon Hayward, avido appassionato di League of Legends e Starcraft, nonché acceso sostenitore del valore degli eSports. Anche il format che l'NBA ha cucito addosso alla sua succursale gaming è di tutto rispetto: c'è molto spazio per i protagonisti davanti alle telecamere, col chiaro intento di renderli riconoscibili agli occhi del pubblico, una formula che per l'NBA è sinonimo di successo. Sarà interessante anche capire come il titolo 2K Sports si comporterà alla sua prima esperienza eSport di alto livello, e quali bilanciamenti si renderanno necessari per equilibrare il gioco. Si apprezza già l'introduzione di una componente strategica, da abbinare alle capacità esecutive dei singoli player.

I cinque giocatori in campo dovranno scegliere tra archetipi predefiniti per ognuno dei ruoli, un po' come accade in un MOBA: un centro atletico e specializzato nella difesa, ad esempio, sarà ottimo nel contrastare gli slasher avversari, che attaccano il canestro, ma risulterà meno efficace contro tiratori da tre punti molto precisi. O ancora, una guardia agile e brevilinea sarà esplosiva in attacco, ma subirà i contatti di difensori più fisici. Una componente realistica, insomma, che se ben implementata richiederà ai giocatori grandi doti di adattamento, oltre a un'attenzione in fase di coaching del tutto simile a quanto ammiriamo su una panchina NBA.

Proprio puntando su un'ottima intesa e un attacco bilanciato, i 76ers Gaming hanno sconfitto i Blazer5 nella finale del Tip-off Tournament, inteso come palcoscenico per introdurre la NBA 2K League al mondo. Dalla prossima settimana, insieme alle altre 15 franchigie, li aspettiamo alla prova del campionato vero e proprio.

Servizio a cura di GEC - Giochi Elettronici Competitivi

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...