NBA 2K LEAGUE: il recap della Week 5

Il torneo interstagionale della settimana scorsa ha scompigliato le carte.
NBA 2K LEAGUE: il recap della Week 5

A sorpresa, i Warriors Gaming sono emersi vincitori di “The Turn”, forse ispirati dai successi della loro controparte nella NBA in carne e ossa, e adesso c'è molta curiosità per scoprire se la squadra di Golden State saprà cogliere l'attimo e risollevarsi dalle zone medie della classifica.

Missione compiuta, in tutto e per tutto, perché i Warriors Gaming vincono la loro sfida giornaliera contro i Magic e si proiettano in piena zona playoff. Salgono anche le quotazioni dei Kings Guard, altra franchigia californiana – con base a Sacramento – che si era distinta nel tabellone di “The Turn”. A fondo classifica, i campioni in carica dei Knicks Gaming racimolano finalmente la prima vittoria, ma sarà troppo tardi per la rincorsa ai playoff? A fare loro compagnia ci sono nomi di tutto rispetto, come Celtics Crossover e Lakers Gaming, incapaci di sbloccarsi – ma per i Lakers c'è una scusante, trattandosi della loro stagione d'esordio nella 2K League.

In cima alla classifica si respira tutt'altra aria. I Blazer5 non risentono dello scivolone nella prima fase di “The Turn” e riprendono da dove si erano interrotti, una sola sconfitta per ora in stagione, mentre i caldissimi Mavs di Dimez restano l'unica squadra imbattuta del campionato.

TOP. La vittoria che permette ai Kings Guard di appropriarsi di una piazza in zona playoff coincide con la partita della notte: uno sbalorditivo 81 – 61 che sancisce la prima sconfitta stagionale per i Pacers, finora imbattuti. Quel che più colpisce è che i Pacers si erano imposti come una superpotenza difensiva, e gli 81 punti messi a segno dai Kings Guard assumono un valore ancora maggiore. Eroe della serata è la point guard BP, noto per la sua abilità nel palleggio, ma capace di diventare letale anche al tiro: 41 punti, più di metà del punteggio totale dei suoi, 6 assist e 5 rimbalzi, ma soprattutto una prestazione da record con ben 11 canestri dalla lunga distanza, degni del miglior Steph Curry.

FLOP. Come nella NBA che tutti conosciamo, all'inizio della stagione le squadre possono aggiustare il tiro coi loro roster accordandosi per degli scambi. Quello che coinvolge Hood ha il sapore della bocciatura. Rilasciato dai Cavs, di cui doveva essere il leader designato, dopo una stagione problematica, era stato assoldato dai neonati T-Wolves Gaming. Sarebbe dovuto essere la stella di una squadra tutta talento e spregiudicatezza, ma le vittorie non arrivano e il carattere “ingombrante” di Hood ha forse fatto perdere la pazienza al coaching staff e ai dirigenti. Si accasa ai Miami HeatCheck in cambio di Jmoney; un'altra squadra in difficoltà, dove si augurano che Hood – che è originario proprio della Florida – saprà finalmente esprimersi al massimo delle sue potenzialità.

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