100 Thieves fuori dalla Call of Duty League: Nadeshot spiega i motivi

Il nuovo campionato della nota saga di sparatutto in prima persona di Activision Blizzard basato sulle franchigie non vedrà partecipare l’organizzazione esportiva statunitense.
100 Thieves fuori dalla Call of Duty League: Nadeshot spiega i motivi

Non molto tempo fa, dagli uffici di Activision Blizzard, publisher della saga di Call of Duty, è arrivato l’annuncio entusiasta del nuovo progetto competitivo che interesserà il brand: la Call of Duty League. Insieme al nome, abbiamo anche appreso alcune caratteristiche fondamentali del campionato, che partirà nel corso del 2020. In particolare, la struttura di questa League sarà a franchigie: ogni squadra partecipante sarà legata ad una precisa città, e pertanto sarà necessario costruire e mantenere dei team locali, vincolati geograficamente (come avviene per molti sport tradizionali). Una scelta, quella di Activision Blizzard, dettata da esigenze di stabilità sia economica che organizzativa, e che inizialmente ha riscontrato buone opinioni dal pubblico; ma che ben presto ha iniziato a manifestare i suoi punti deboli.

Il prezzo della suddetta stabilità è infatti tutt’altro che irrisorio: pare che la cifra per accedere alla Call of Duty League, senza contare gli ulteriori costi operativi e di mantenimento a lungo termine di team locali, si aggiri intorno ai 25 milioni di dollari. Ciò fa sì che solo organizzazioni sportive che dispongono di ampi capitali possano partecipare, e questo ha sollevato delle forti critiche. La dimostrazione di questo si è palesata con l’annuncio da parte di 100 Thieves, famosa organizzazione da anni presente sul panorama esportivo di CoD, della propria non partecipazione alla League. A farsi portavoce della notizia è stato proprio il fondatore di 100 Thieves, Matthew “Nadeshot” Haag, il quale ha individuato come ragione primaria proprio i costi troppo elevati dettati dalla peculiare struttura a franchigie. Nonostante il team sia arrivato secondo all’ultimo Call of Duty World Championship, dunque, 100 Thieves non è pronto a scommettere una tale somma, con il rischio di subire un grosso danno economico in caso la stagione prendesse una brutta piega.
C’è anche una seconda ragione che ha contribuito alla drastica decisione, legata proprio alla struttura del campionato: 100 Thieves si considera un “marchio globale”, e non sente di poter trovare un luogo preciso in cui mettere radici con un team locale; ciò risulterebbe limitante, non solo economicamente.

Quello di 100 Thieves sarà solo un caso isolato, o presto altri noti team si sfileranno dal panorama competitivo di CoD a causa della nuova struttura? Non ci resta che attendere nuovi sviluppi, che potrebbero decretare il successo o il fallimento del progetto di Activision.

Servizio a cura di GEC - Giochi Elettronici Competitivi

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