eSerie A, Deantoni (Infront): "Il nostro impegno è verso i campioni di domani"

Abbiamo intervistato il direttore marketing di Infront Italy Stefano Deantoni per capire come si è evoluta e quali sono le prospettive future della eSerie A TIM.
eSerie A, Deantoni (Infront): "Il nostro impegno è verso i campioni di domani"

La eSerie A ha già iniziato a dare spettacolo nelle sue prime giornate di gioco. Monza e Juventus sono le squadre da battere mentre diversi nuovi arrivati stanno iniziando a farsi largo nel campionato virtuale di Lega Serie A e Infront. Aspettando i prossimi appuntamenti, però, abbiamo organizzato un'intervista con Stefano Deantoni, direttore Marketing di Infront Italy, per scoprire come la competizione si è evoluta in questi ultimi anni e cosa c'è nel futuro della eSerie A visti gli importanti scossoni che subirà il panorama delle simulazioni calcistiche l'anno prossimo.

Più coinvolgimento dei club

Come si è evoluta la eSerie A rispetto all'anno scorso? "Noi abbiamo iniziato nel 2020 a organizzare il torneo in collaborazione con la Lega Serie A, l'anno del Covid. Visti i molti problemi logistici che ci sono stati abbiamo organizzato una serie di amichevoli per far conoscere il torneo con la competizione vera e propria che è iniziata nel 2021. Ora siamo alla terza stagione che abbiamo arricchito molto rispetto agli anni precedenti andando a sostituire sempre più eventi online con momenti dal vivo e in presenza.

Siamo riusciti a coinvolgere di più anche i club, soprattutto quelli con uno stadio di proprietà per cui siamo andati alla Dacia Arena dell'Udinese e allo Juventus Stadium di Torino. L'obiettivo è quello di far toccare con mano il torneo non solo all'evento di chiusura ma durante tutta la stagione. Quest'anno stiamo pensando a un evento finale più in grande stile da aprire anche al pubblico e con la vendita di biglietti. Tutte queste mosse ci servono a coprire tutti i lati del mondo degli esport che è formato sia da competizioni online che da eventi dal vivo con la presenza del pubblico che entra in contatto con i giocatori e gli sponsor".

Verso un sistema ibrido

Ci sarà mai un momento in cui tutto il campionato esportivo potrà essere fruito dal vivo? "Secondo me ci sarà sempre un sistema ibrido perché è il modo migliore per dare la possibilità a tutti di partecipare. Molti giocatori vengono dal grande pubblico e sono "draftati" per entrare nei club professionisti quindi per dare la possibilità a chiunque di partecipare la parte online è fondamentale.

Anche se facessimo un sacco di eventi sul territorio non toccheremmo mai tutte le persone che possiamo raggiungere online. La tendenza però rimane quella di portare gli esport dal vivo come abbiamo fatto con la Milan Games Week. Bisogna unire le persone che giocano con le persone che guardano perché è dal vivo che viene fuori la passione e che nascono le emozioni più forti per i videogiochi competitivi".

Più storie dei player

Che lezioni avete imparato dal sistema del draft? C'è qualcosa che vorreste cambiare? "Lega Calcio gestisce i club e i rapporti con loro, mentre noi ci occupiamo della parte amatoriale della eSerie A ovvero del sistema del draft per coinvolgere quelli che speriamo siano i campioni di domani. Noi conosciamo diverse realtà che si occupano di selezionare i giocatori per fornirli ai club, non siamo noi a occuparcene in prima persona ma ci stiamo attrezzando per poterlo fare in futuro. Noi ci teniamo molto a raggiungere l'intero target del mondo esportivo e non solo la punta di diamante dei proplayer a contratto con le squadre.

Noi vogliamo parlare con le persone che sognano di arrivare a questa competizione e per me arrivare a fare degli eventi sul territorio è stato un grande passo soprattutto per i più piccoli, per fargli vedere la competizione. Poi vogliamo conoscere anche le storie di vita di chi viene a giocare per combattere ancora meglio lo stereotipo del ragazzino che gioca in cameretta. Siamo molto interessati a questi racconti perché questo movimento può insegnare tanto, come uno sport vero. É già capitato, poi, che i giocatori draftati abbiano soppiantato i pro player della squadra in cui sono andati a giocare, diventando veri e propri titolari".

Il futuro senza Fifa

La FIFA ha interrotto la sua partnership con EA, come influirà questo divorzio sulla eSerie A TIM? "Quella di Fifa a oggi è una licenza molto forte perché stiamo parlando dell'associazione che gestisce il calcio mondiale. Quello che nel videogioco fa la differenza, però, è l'impegno di EA a mantenere ed espandere il suo parco licenze per avere i club e i giocatori nel suo prossimo titolo che si chiamerà EA Sports FC. EA, poi, è stata molto brava a sviluppare il suo ecosistema di gioco e anche per questo è il suo il titolo di calcio numero uno su PlayStation. Detto questo penso che per il nostro torneo cambieranno poco le dinamiche sia per quanto riguarda le modalità di gioco che i giocatori disponibili.

Chi lo sa che questo divorzio non si trasformi anche in un'opportunità per liberarsi di qualche dinamica istituzionale che la Fifa impone. Essendo EA libera di viaggiare da sola penso potranno esserci nuove opportunità sia dal punto di vista esportivo che commerciale. In ogni caso il nostro ruolo di organizzatori e di gestori dei diritti commerciali e di broadcasting cambia molto poco a prescindere dal publisher. Noi siamo partiti 3 anni fa con 2 publisher facendo due tornei distinti per rispettare le varie esclusive che avevano i club, l'importante è avere un buon rapporto con chi gestisce i giochi e chi gestisce i player perché il vero brand, più che Fifa, sono i club e i giocatori che sono presenti nei giochi."

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