Mauro Barone e Twitch: la sua storia

Lo streamer, meglio conosciuto come Just Ryuk, si è raccontato ai nostri microfoni.
Mauro Barone e Twitch: la sua storia

Ex caster di Pg Esports per Rainbow Six, streamer e studente di doppiaggio. Mauro Barone, meglio conosciuto come Just Ryuk, è una delle personalità più poliedriche di Twitch Italia. I videogiochi per lui sono solo la punta dell’iceberg. Nel cassetto, infatti, ci sono tanti sogni da realizzare.

L'esports e lo streaming in Italia

Mauro, come giudichi l’esports in Italia? “Il movimento in Italia secondo me è cresciuto parecchio negli ultimi anni. Quando ho iniziato a fare il caster vedevo poca professionalità, meno interesse e pochi soldi investiti. Oggi la situazione è diversa”. È stato facile trovare un equilibrio tra il doppiaggio e il tuo lavoro da streamer? “Sì, ci sono riuscito. Non è stato particolarmente complicato incastrarlo con il mio lavoro da streamer. Mi sono iscritto all’accademia di doppiaggio per migliorare il mio modo di comunicare. Ho scoperto di avere dei limiti proprio quando lavoravo come caster e non mi sentivo al top”.

Esports più inclusivo

A maggio 2019 hai deciso di fare coming out. Poter esprimere appieno la propria personalità dovrebbe essere normale, ma in alcune circostanze bisogna fare i conti con l’ignoranza e l’omofobia. Perché secondo te l’omosessualità in tanti ambienti è ancora un tabù mentre c’è più integrazione nell’esports, o nei videogiochi in generale? “Faccio questa premessa: non credo di avere le conoscenze adatte dal punto di vista sociale o antropologico. Umilmente, però, provo a dare una mia risposta. Nel mondo dei videogiochi c’è più apertura mentale, perché c'è un'altra utenza. Ci sono più giovani, quindi più persone aperte mentalmente, mentre altri ambienti, come ad esempio quelli di alcuni sport tradizionali, rappresentano luoghi meno aperti. L'ignoranza spesso sfocia in razzismo, omofobia e poco rispetto dell’altro. Nell’esports, invece, accade l’esatto opposto. Forse perché rappresenta, rispetto allo sport, una nicchia”.

È difficile fare lo streamer?

Hai l’impressione che all’esterno ci sia ancora un certo ostracismo nei confronti dei nuovi lavori digitali? “Molti ragazzi della mia età non comprendono come io possa guadagnare e lavorare con i videogiochi. Non solo c’è un certo ostracismo nei confronti di questo mondo, ma la stragrande maggioranza ignora la possibilità di guadagnare sul web. E se dovessi scegliere un lavoro fuori dal mondo gaming? “Mi piacerebbe sicuramente diventare un doppiatore. Oltre a questo, conservo la mia passione da presentatore magari in tv. Il mio modello è Alessandro Cattelan”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...