Red Bull Kumite, ottima prova dell'italiano Garnet a New York

Il torneo di Street Fighter 6 targato Red Bull ha incoronato il suo campione per il 2024 in un evento che è stato un monumento alla passione per i picchiaduro
Red Bull Kumite, ottima prova dell'italiano Garnet a New York

Si è appena concluso al Green Point Terminal di Brooklyn il Red Bull Kumite, uno dei tornei di Street Fighter più importanti al mondo. Famoso per il suo formato (che rimescola le carte in tavola) e per la gabbia al centro della quale i giocatori si scontrano, questo torneo è riuscito a dare spettacolo ancora una volta per la gioia della community dei picchiaduro. “New York non è solo una location cool, è la culla dell’estetica di Street Fighter e ha una community fenomenale” ci ha detto Adel "Big Bird" Anouche, campione dell’edizione 2023 con la sua Marisa e responsabile dell’uscita alle primissime fasi del leggendario Hajime "Tokido" Taniguchi in questa edizione newyorkese.

“Questo evento è importantissimo per me non solo perché sono il campione in carica ma anche perché è un evento prestigioso che in tanti mettiamo quasi al pari dell’EVO e della Capcom Cup. Il suo punto forte è che attira chi non è un fan sfegatato dei Fighting Game e questo è fondamentale per allargare la community”. Il torneo è iniziato sabato 16 marzo con due competizioni di qualificazione parallele: i Play-In e il Last Chance Qualifier. Alla prima ha partecipato anche Andrea “Garnet” Parlangeli, campione del qualificatore italiano del Red Bull Kumite e rappresentante dell’Italia sul palcoscenico internazionale. La sua prima partita nel torneo è stata contro un avversario decisamente formidabile: Liquid Nephew (fresco di firma con il Team Liquid) non solo ha battuto Garnet ma ha trionfato sull’intera fase dei Play-In guadagnandosi un posto al main event del giorno dopo.

La seconda partita di Garnet, invece, è stata un trionfo. Dall’altro lato del ring c’era ad aspettarlo Spaceboy, un Luke decisamente formidabile che però, non ha avuto speranze contro il Dhalsim del giocatore italiano. La sua vittoria è arrivata rapida ed efficiente in tre round con anche un perfect KO (quindi senza subire alcun danno) in chiusura. Il terzo avversario del torneo, trovandosi in loser bracket, è stato anche l’ultimo per il nostro campione. Noah the Prodigy ha messo in campo un buon Luke che Garnet ha rimesso al suo posto nella prima partita ma da cui è stato battuto in tutte le successive. “All’inizio, contro Nephew, sapevo che andavo ad affrontare una montagna” ci ha detto Garnet subito dopo la fine del suo terzo incontro. “Penso sia uno dei più forti del mondo e ho notato il dislivello in fatto di testa e di abitudine in fatto di eventi LAN. Nonostante abbia perso 3-0 ero consapevole della differenza e contro Spaceboy ho vinto in modo molto solido, non l’ho lasciato giocare”.

“Affrontando Noah, invece, non ho notato una differenza a livello di conoscenze ed esperienze, qui è stata colpa mia perché ho sbagliato in fase di esecuzione. Ho decifrato le sue abitudini, la sua tendenza a saltare e a puntare alle prese ma spesso ho mancato gli anti air (le mosse per punire gli avversari in salto ndr) e questo gli ha permesso di prendere il vantaggio”. La presenza a questo torneo, però, gli ha permesso di raccogliere tantissime informazioni e di misurarsi con i migliori al mondo di Street Fighter 6. Quando gli abbiamo chiesto cosa si sarebbe portato a casa da questo torneo ci ha risposto che “sto iniziando a vincere all’estero, non per un pelo ma di peso e questo è stato un segnale positivo perché significa che sto andando nella direzione giusta. Devo mettermi sotto a livello di testa e di esecuzione perché dalla Capcom Cup (i mondiali di SF ndr) di gennaio ad adesso, il progresso c’è stato”.

A portarsi a casa il titolo di campione, il giorno dopo, è stato Saul Leonardo "MenaRD" Mena, giocatore della Repubblica Domenicana già campione del mondo su Street Fighter 5. Ha battuto leggende come Punk e NuckleDu con la sua Blanka ed è riuscito a imporsi come campione dell'edizione 2024 del Red Bull Kumite. "Ho avuto il coraggio di sognare" ha detto appena posato il controller, "non ho solo giocato, non ho solo dato il massimo ma ho osato credere di poter arrivare in cima insieme a tutti coloro che mi sono stati vicino, e ci sono riuscito". Ora il palmares di MenaRD è completo, il prossimo passo è sedimentare nella leggenda la sua presenza nel mondo dei picchiaduro.

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