Le nostre impressioni su Kingdom Come Deliverance 2

Grazie a un'ambientazione storicamente curata e mai noiosa, questo gioco vi porterà nel cuore del medioevo europeo nel mezzo di una guerra di successione
Le nostre impressioni su Kingdom Come Deliverance 2

Ogni tanto arriva sul mercato un videogioco che ha il coraggio di fare a modo suo. Magari non va subito bene ma se la visione dietro il progetto è forte a sufficienza, il seme piantato un anno può dare grandi frutti se gli viene dato il tempo di crescere. Questo è il caso di Kingdom Come: Deliverance 2, seguito diretto dell'acclamato e criticato primo capitolo che prende le buone idee del suo predecessore e le realizza al loro pieno potenziale.

Ci sono due modi per descrivere questo gioco, uno più banale ma d’impatto, e uno che rende giustizia al lavoro di fino che hanno fatto, negli ultimi sei anni, gli sviluppatori di Warhorse Studios. Il primo è anche breve: Kingdom Come Deliverance 2 è GTA ma nel medioevo. Il secondo, che preferiamo, è leggermente più lungo: Kingdom Come Deliverance 2 è un GDR d’azione completamente calato nella Boemia del 1402 che trasporta chi gioca nel bel mezzo di una guerra di successione medievale.

Il primo capitolo, che ha venduto più di sei milioni di copie, ha ammassato orde di fan fedelissimi nonostante qualche problema tecnico non indifferente e un sistema di combattimento non proprio accessibile. Da quello che abbiamo potuto vedere, e vista la formazione di chi scrive da storico medievale, l’opera di Warhorse è forse l’unica opportunità disponibile sul mercato per vivere in prima persona un medioevo non fantasy ma realistico e imbevuto di riferimenti storici. Dai pregiudizi all’economia, dalle tradizioni ai combattimenti, questo gioco è ancorato nella storia e non potremmo esserne più felici.

La città di Kuttenberg, ricostruita mattone dopo mattone, strada dopo strada, taverna dopo taverna, è il gioiello della corona del gioco ed è un viaggio nell’ambiente urbano di inizio ‘400 tra corporazioni, decreti, intrighi ecclesiastici e giochi di potere. I combattimenti che abbiamo fatto ci sono piaciuti tantissimo, non solo è tornato il sistema a stella per indirizzare i colpi ma è stato semplificato con un sistema di attacchi efficaci e parabili. Chi non volesse cimentarsi con la scherma medievale, poi, avrà a disposizione mazze da guerra (che hanno un solo tipo di colpo e parata) e persino le prime armi da fuoco usate in Europa.

Abbiamo avuto modo di interagire anche con i sistemi di inventario, di progressione e di ruolistica del gioco e possiamo confermarvi la sua natura di opera “vecchio stile”. Le scelte hanno delle conseguenze perduranti, le relazioni con i personaggi si evolvono e il mondo intorno a voi reagisce al vostro orientamento morale. L’esperienza forgiata da Warhorse Studios, che uscirà il 25 febbraio 2025, ci ha lasciati pieni di speranze perché c’è tanto lavoro di fino dietro. Sappiamo che il gioco base potrebbe durare tra le 80 e le 100 ore e non ci resta che aspettare di provare la sua versione definitiva per capire se Kingdom Come Deliverance 2 è davvero il kolossal medievale realistico che stavamo aspettando.

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