Pow3r fuori da Call of Duty Warzone, decisione di Activision

Al publisher non sono piaciute le frasi sul suo operato contro i cheater pubblicate sui social da Giorgio Calandrelli, da qui nasce la dura punizione per il noto streamer romano
Pow3r fuori da Call of Duty Warzone, decisione di Activision

Ad Activision, publisher di Call of Duty: Warzone, le esternazioni di Pow3r non sono proprio piaciute. Qualcuno lo ricorderà: alcune settimane fa divenne popolare l’hashtag #FixWarzoneIta con cui Giorgio Calandrelli, in arte Pow3r, uno degli streamer più seguiti in Italia, pose l’attenzione su un problema che attanaglia milioni di giocatori di Call of Duty Warzone: i cheater, ovvero coloro che barano nel gioco. Le frasi di Pox3r avevano tirato in ballo anche il publisher, che come ha sottolineato lo stesso streamer pare si sia mosso in ritardo, in Europa, rispetto a quando fatto altrove. Dichiarazioni che Activision ha trovato indigeste al punto da escludere l'italiano dalla sue competizioni.

I cheater furbetti: l'imbroglio si spinge al ricatto

La versione Battle Royale del famoso gioco di Activision è in questi mesi flagellata dalla presenza dei cheater che tempo fa avevano anche ricattato lo stesso Pow3r, chiedendogli denaro. In cambio non avrebbero più streamsniperato il nostro giocatore italiano, ovvero non lo avrebbero più preso di mira durante i suoi streaming entrando nella sua stessa partita e utilizzando trucchi appositamente per eliminarlo dal round. Un ricatto a cui Giorgio non aveva ceduto, rilanciando anzi il proprio grido di frustrazione forte del suo peso mediatico. 

Activision contro gli imbroglioni

L’hashtag finì in tendenza in Italia, rilanciato da numerosi altri influencer e streamer, attirando le attenzioni della stessa Activision che, tuttavia, secondo quando riportato da Pow3r avrebbe ufficialmente dato una risposta mesi dopo. Contrariamente a quanto invece aveva fatto la stessa azienda con gli streamer nordamericani, quasi immediatamente supportati con il rintracciamento e il ban di alcuni cheater. Lo stesso Pow3r ha annunciato che, anche grazie al clamore da lui suscitato, presto potrebbe arrivare un software anticheat su Warzone: “Giusto per chiarire a tutti quelli che hanno supportato l’hashtag #FIXWARZONEita probabilmente ci sarà un anticheat entro la prossima stagione (forse). Cronus e altre porcherie non sono detestabili.

Riposo forzato per Giorgio

Nonostante ciò Activision non ha preso bene le parole rivoltegli da Pow3r, comunicandogli nei giorni scorsi che non avrebbe potuto partecipare ai futuri tornei di Warzone: “Per il resto non mi vedrete più partecipare ai tornei di Activision [...] perché si sono offesi per avergli dato dei clown e aver fatto casino mediatico.” Giorgio ha serenamente riconosciuto di aver sbagliato l’approccio ma non torna indietro sulla necessità, e a questo punto anche sull’utilità, di farlo: “Sicuramente ho sbagliato ma pensate ignorare una persona che per 10 giorni chiedeva una mano sull’essere streamsniperato dai cheater ogni partita.

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