Valorant: il primo mondiale e il futuro

Il titolo di Riot Games ha chiuso il suo primo anno competitivo con il successo degli Acend: e per il prossimo anno ci sono già tante novità.
Valorant: il primo mondiale e il futuro

Cerimonia d’apertura, sfide di altissimo livello, ottima qualità nella produzione: League of Legends a livello di spettacolo ha un concorrente importante per il futuro della scena esports ma per fortuna l’avversario fa parte della stessa famiglia di Riot Games. Il primo, storico mondiale di Valorant non ha deluso le aspettative e offerto un prodotto competitivo e di intrattenimento sopra la media, gettando le basi in questo suo primo anno competitivo per un futuro roseo e colmo di soddisfazioni per giocatori, tifosi e squadre.

Il torneo

Sedici squadre, le migliori al mondo, si sono date battaglia per 10 interi giorni dall’1 al 12 dicembre, regalando giocate altamente spettacolari tra rappresentanti dell’Europa, della Russia, della Corea, del Sud-Est Asiatico e delle due Americhe. Ad affrontarsi in finale sono stati gli Acend europei e i russi Gambit. Una serie, giocata alla meglio delle cinque mappe, terminata solo all’ultimo atto dopo la doppia rimonta degli Acend: prima sotto 0-1, poi sotto 1-2 nel punteggio, la squadra europea è riuscita a imporsi nelle ultime due mappe, Icebox e Split, grazie alla loro aggressività e a uno stile di gioco più solido nei momenti salienti del match. Il polacco Aleksander "zeek" Zygmunt, classe 2001, ex-giocatore professionista di Fortnite, ha ottenuto il titolo di MVP contribuendo in modo significativo alla vittoria della squadra, senza però dimenticare le giocate del connazionale Patryk "starxo" Kopczy?ski, fondamentale ai supplementari della quarta mappa.

Le conferme e le sorprese

A tornare a casa con una grande iniezione di fiducia è l’Europa, protagonista di prestazioni altalenanti durante l’anno ma che ai Valorant Champions ha invece dominato fin dai gironi: le quattro rappresentanti, Fnatic, Liquid, Acend e Gambit (per la precisione russi), si sono qualificate tutte alla fase successiva come prima del proprio gruppo. sancendo la superiorità del Vecchio Continente. L’Europa ha persino piazzato tre squadre su quattro in semifinale, con i soli Fnatic costretti a lasciare in anticipo il torneo dopo la sconfitta ai quarti contro gli argentini Kru Esports, organizzazione che ha tra i proprietari e fondati Sergio Aguero, El Kun, l’attuale calciatore del Barcellona, che per primo ha messo la faccia festeggiando con i propri giocatori un risultato storico, non solo su Valorant ma nell’esports in generale. A sorprendere in generale sono state tutte le squadre cosiddette “minori” che in realtà hanno mostrato di non avere nulla da invidiare alle altre, capaci di giocarsela con chiunque: oltre i Kru, anche X10 e Team Secret sono passate ai quarti eliminando squadre ben più quotate di loro sulla carta.

I numeri della finale

La finale dei Valorant Champions 2021 ha inoltre registrato il nuovo picco di spettatori simultanei: 1.089.068, superando quello registrato in primavera al Masters di Reykjavik. Curioso, inoltre, come in tre dei cinque match più visti in assoluto siano presenti i Kru Esports, squadra argentina sorpresa di questo campionato. 98 le ore di diretta per una media di 469.000 spettatori e oltre 46 milioni di ore visualizzate. Il primo storico mondiale di Valorant è stato un vero successo anche sotto il profilo mediatico.

Le novità 2022

Nel frattempo Riot Games ha presentato anche le novità per il prossimo anno con una struttura competitiva più definita sia a livello internazionale che, in particolare, europeo. Globalmente avremo un evento in meno con i Masters che passano da tre a due e il mondiale, i Valorant Champions, che si spostano da dicembre a settembre. ‘L’ultima parte dell’anno sarà invece dedicata a Game Changers, il progetto di Riot Games dedicato alla videogiocatrici, alla ricerca di un ambiente più inclusivo in cui competere, che verrà ulteriormente potenziato anche in Europa con un percorso competitivo più strutturato. La competizione europea si dota di una struttura su più livelli con le nuove Valorant Regional Leagues, otto nuovi campionati regionali dedicati a giocatori e squadre professionisti, e il Valorant Regional Circuit, pensato invece per i giocatori amatoriali . Due percorsi paralleli che puntano a dare stabilità e sostenibilità nel lungo periodo.

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