Nel corso degli anni Ubisoft ha mostrato e dimostrato di voler realmente puntare su Rainbow Six Siege come gioco di punta, in particolare come suo rappresentante nel panorama esports. Stagione dopo stagione ha sempre migliorato il gioco, che fosse come gameplay o sotto altre caratteristiche, seguendo il feedback costante degli utenti utenti. È su questo aspetto che si basa il costante e in continua crescita successo di Rainbow Six Siege, arrivato adesso all’Anno 7 con la Stagione 2 con diverse novità frutto della decisione, maturata negli anni, di mettersi al servizio degli utenti. Che da oggi conosceranno Vector Glare, il titolo della nuova "operazione" che abbiamo avuto la possibilità di provare in anteprima e di cui abbiamo parlato in maniera più ampia su Esportsmag.it.
Il nuovo operatore: Sens
La prima grande novità è ovviamente l’ultimo arrivato tra gli operatori: si tratta di Sens, operatore d’attacco di nazionalità belga che fa parte della squadra dei Wolfguard, la seconda rivelata dopo Nighthaven all’interno di una nuova narrativa, interna ed esterna al gameplay, di cui avremo più informazioni nel corso dell’anno. Sens viene presentato come un operatore di supporto e le prime impressioni che abbiamo avuto nel provarlo in anteprima confermano tale indicazione. Il suo kit conferisce senza dubbia ampia utility al proprio team. Oltre al nuovo fucile Pof-9, la vera innovazione arriva dal suo gadget, chiamato R.O.U., ovvero Rolling Obstructive Utility: si tratta di un gadget totalmente nuovo nelle sue meccaniche e, a nostro modo di vedere, anche altamente spettacolarizzante rispetto a quelli finora visti su Rainbow Six Siege. Il Rou rotola lungo la direzione in cui viene lanciato per tot secondi, può cambiare direzione ma non ha nulla di fisicamente consistente: oggetti, proiettili e altre entità fisiche lo possono attraversare senza problemi, così come non è nemmeno infallibile contro tutte quelle telecamere a visione termica che non subiscono in alcun modo l'interruzione della vista e continuano a fare il proprio lavoro.
La nuova mappa per il Deathmatch
La modalità del Team Deathmatch introdotta con l'inizio dell'Anno 7 è sicuramente stata una delle più apprezzate dai giocatori, sia quelli occasionali che da quelli più competitivi. Da oggi tale modalità avrà persino una nuova mappa interamente ideata e realizzata pensando al Deathmatch: Close Quarter. Proprio perché deve calarsi nell'atmosfera di uno scontro a fuoco continuo e immediato si tratta di una mappa senza troppi fronzoli, più caotica, poco incline a un atteggiamento difensivo o ragionato, come magari viene solitamente interpretato una classica mappa di Rainbow Six Siege. Le scale per passare da un piano all'altro sono più vicine, ci sono numerose porzioni di mappa che possono distrutte e soprattutto tanti ampi spazi dove sfruttare innumerevoli linee di tiro per gli scontri a fuoco per una mappa che incarna l'essenza stessa di quella che è pensata come una modalità for fun, senza dover ragionare troppo sul da farsi quando l'unico obiettivo è eliminare più volte possibile gli avversari.
Addio quarantena operatori
La novità competitivamente più importante, e tanto attesa dai giocatori professionisti e amatoriali, è la rimozione della quarantena per i nuovi operatori. Fino a questo momento ogni nuovo operatore avrebbe aspettato tre mesi prima di poter essere utilizzato nelle varie competizioni ufficiali. Un tempo eccessivamente lungo che creava una difformità di esperienza tra il gioco reale, giocato tutti i giorni, e quello dei professionisti nei vari tornei. Ciò che significa, ad esempio, che con l'uscita di Victor Glare, attesa per il 7 giugno, il nuovo operatore Sens sarà subito disponibile nei vari tornei, alimentando da subito l'interesse per le competizioni e fornendo inoltre ai giocatori professionisti un'immediata nuova variabilità nelle scelte strategiche.
Il momento giusto per iniziare a giocare a Siege
Ultima, ma non meno importante, è infine l'attenzione rivolta da Ubisoft ai nuovi giocatori. Riuscire a "entrare" in un videogioco da novizi non è necessariamente semplice o scontato ma Ubisoft ha introdotto alcune feature che sicuramente aiuteranno i nuovi (ma anche i vecchi) giocatori, o magari chi non gioca da tempo e vorrebbe riprendere in mano il gioco. La prima e più massiccia è l'inserimento delle guide per gli operatori, più semplici e immediate del doversi andare a leggere l'intera descrizione delle abilità, delle armi e dei gadget. Altra novità, richiestissima, è poi la presenza del Poligono di Tiro, una modalità di "allenamento" in cui sarà possibile provare le armi e in particolare due aspetti: da un lato il rinculo e la dispersione (lo spray, in termine tecnico) dei proiettili, dall'altra quanti danni ogni arma o ogni proiettile infligge sia in base alla distanza da cui vengono sparati sia in base alla zona del corpo che vanno a colpire. Raccolte tutte queste ultime novità che ogni giocatore può provare in prima persona, unite alla possibilità come spettatore di rendersi subito conto di come i nuovi operatori vengono giocati dai migliori giocatori di Rainbow Six Siege al mondo nei vari tornei, non c'è probabilmente mai stato nella storia di questo tactical shooter un momento migliore per iniziare a giocare o per riprenderlo in mano se, per qualche motivo, ve ne eravate allontanati.