Il segreto dei G2, il Real Madrid di LoL

L’organizzazione esports ha conquistato il trofeo numero 13 nell’Europa di League of Legends: qual è il loro segreto?
Il segreto dei G2, il Real Madrid di LoL

Creati da zero da un ex-proplayer di League of Legends, Carlos “Ocelote” Rodriguez, rivelatosi poi una personalità decisamente controversa e per molti versi scomoda, i G2 Esports possono essere paragonati al Real Madrid di League of Legends: ovvero i dominatori della scena competitiva europea. L’ultima vittoria, targata 18 febbraio 2024, ha permesso loro di vincere il tredicesimo trofeo su League of Legends, confermandosi l’organizzazione più vincente al mondo nella propria regione di competenza. Prima di loro il primato europeo apparteneva ai Fnatic, storica organizzazione che su League of Legends aveva fino a quel momento conquistato cinque titoli su sei a disposizione. Ma i G2 Esports non erano ancora nati.

L’arrivo dei G2

Nel momento in cui, nel 2016, si sono presentati nella scena di League, i G2 hanno iniziato da subito a vincere, instaurando un primo ciclo di vittorie con quattro trofei nel biennio 2016-2017. Poi altri quattro nel 2019-2020, inclusa la finale mondiale raggiunta, e poi persa, nel novembre 2019 contro i cinesi Funplus Phoenix. In mezzo l’ultima vittoria di una squadra europea a un evento internazionale del circuito: il Mid-Season invitational. Evento che in questo 2024 sarà ospitato in Cina a Chengdu e a cui i G2 Esports si sono già qualificati come prima squadra al mondo. E se a livello internazionale i G2 faticano, come dimostrato dall’ultimo mondiale 2023 in cui hanno sfiorato la Top 8, in “casa propria” mantengono un ruolino di marcia degno del Real Madrid calcistico. Se il Bernabeu ha accolto negli anni 14 Champions League, solo per parlare del massimo trofeo continentale, i G2 Esports sono adesso arrivati, come anticipato, a 13, a una sola lunghezza, quindi, dai Blancos. Ma cosa li rende così vincenti?

Il segreto dei G2

Il primo fattore è sicuramente umano. La società ha saputo creare un team che prima di tutto è una squadra affiatata. Non sono semplicemente cinque giocatori bravi a League of Legends: sono cinque ragazzi che si divertono a giocare insieme e che stanno affinando sempre più la coordinazione. Coadiuvato da un coaching staff più che all’altezza che ha compreso come rendere l’esperienza dei propri ragazzi più sopportabile nel contesto delle numerose partite da giocare all’interno del calendario stagionale. E poi c’è ovviamente il fattore meccanico, competitivo: in questo momento è davvero difficile trovare qualcuno che riesca anche solo a pareggiare i singoli player dei G2 presi uno a uno. Sanno giocare diversi stili, sanno adattarsi senza patemi agli avversari, hanno sempre un giocatore a cui appoggiarsi in caso di difficoltà che possa caricarsi la responsabilità della squadra sulle spalle.

Il blasone

I G2 Esports poi hanno un altro punto in comune con il Real Madrid, ovvero la forza del blasone, capace di convincere qualsiasi giocatore ad accettare la loro corte. La chiamata dei G2 Esports è sintomo di aver fatto un buon lavoro, di aver raggiunto un buon livello e di avere la possibilità di competere insieme ai migliori per, finalmente, vincere. Oltre al comprare i giocatori migliori già in circolazione, però, i G2 negli ultimi anni hanno anche imparato ciò che il Real Madrid fa da tempo: scovare i nuovi talenti. Come ad esempio il giovane jungler svedese Yike, passato alcuni anni fa anche dal campionato italiano organizzato da PG Esports e oggi pedina fondamentale del gioco dei G2.

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