Il calcio pronto al fuorigioco semiautomatico: e nel gaming?

La nuova tecnologia, più del VAR, confermerebbe un'idea sempre più diffusa: virtuale e reale viaggiano sulla stessa lunghezza d'onda.
Il calcio pronto al fuorigioco semiautomatico: e nel gaming?

Neanche il VAR sembra aver placato le polemiche intorno alle decisioni al limite presa da un qualsiasi arbitro. È l'effetto di una cultura calcistica cresciuta a pane e Processo di Biscardi, unita ovviamente alla mancanza (dopo ben quattro anni, ndr) di un'uniformità di giudizio da parte degli arbitri. Presto, però, potremmo assistere ad un fenomeno che vedrebbe i guardalinee passare ulteriormente in secondo piano in favore della tecnologia.

L'idea di Collina

Ed è proprio qui che si fa avanti il fuorigioco semiautomatico. I test sono già partiti nella Fifa Arab Cup in programma in questi giorni in Qatar, come spiegato a Fifa Tv dallo Chief Refereeing Officer della Fifa, Pierluigi Collina: "La tecnologia è molto importante e utile sia nella preparazione prepartita che nel processo decisionale durante le partite. In caso di fuorigioco, la decisione viene presa dopo aver analizzato non solo la posizione dei giocatori, ma anche il loro coinvolgimento nel movimento. La tecnologia - oggi o domani - può tracciare una linea ma la valutazione di un'interferenza con il gioco o con un avversario resta nelle mani dell'arbitro".

E nel gaming?

Si sprecano, intanto, le similitudini con il mondo virtuale e in particolare con i videogiochi. Gli equilibri di Fifa 22 o di un qualsiasi simulatore calcistico, tuttavia, non verranno intaccati in nessun modo. Tecnicamente, infatti, il VAR o il fuorigioco semiautomatico sono già parte integrante dei videogiochi. Ci sono, ma non si vedono, con l’arbitro virtuale che non conosce margine di errore. Si andrebbe a confermare, dunque, quella che ormai sembra una certezza assoluta: virtuale e reale si influenzano a vicenda.

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