Vietato tornare indietro. Paulo Dybala e la Juventus si diranno definitivamente addio a fine stagione. Pomo della discordia, il contratto che l’argentino avrebbe dovuto firmare qualche mese fa a cifre superiori rispetto a quelle attuali. Nel calcio, però, tutto è liquido e gli scenari possono cambiare rapidamente. Del resto, anche un singolo episodio può sparigliare le carte in tavola. L’affondo della Juventus per Dusan Vlahovic, a differenza del rinnovo di Dybala, non era previsto. Un’opportunità che i bianconeri hanno saputo cogliere. Priorità diverse e sipario, dunque, che viene giù: per l’argentino non ci sarà più spazio in bianconero.
Juventus-Dybala restano i ricordi
Quella tra la Juventus e Dybala è stata una storia di amore con tantissimi alti e pochissimi bassi. Nell’ultimo periodo il rapporto si era deteriorato a causa dei tanti problemi fisici, ma dal suo arrivo all’ombra della Mole nel 2015 le istantanee da conservare nel cassetto dei ricordi superano di gran lunga quelle da bruciare. La conferma, oltre che dal palmares (cinque campionati di Serie A vinti e non solo, ndr), arriva anche dai videogiochi.
Dybala, il Barcellona e Fifa
Dall’estate del 2015, infatti, la crescita di Paulo Dybala su Fifa è stata repentina. I 13 gol messi a segno nella sua ultima stagione al Palermo, gli valgono un boost nella valutazione su Fifa 16: da 74, nel suo primo anno in bianconero La Joya passa ad una valutazione di 81. L’Anno successivo l’overall raggiunge quota 86, ma è su Fifa 18 che Dybala tocca il punto più alto. Merito della cavalcata in Champions League dell’anno precedente che conduce la Juventus fino alla finale persa contro il Real Madrid. Emblematico, a tal proposito, lo scontro dello “Stadium” contro il Barcellona nei quarti di finale. Dybala riesce ad eclissare il fenomeno Messi. Electronic Arts lo premia con un 88.
La Joya non riesce più a splendere
Da quel momento in poi, reale e virtuale sembrano non viaggiare più sugli stessi binari. Dybala da Fifa 19 a Fifa 22 si mantiene su una valutazione media di 88. Il responso del campo, invece, è spietato: 143 presenze (tra campionato, Coppa Italia e Champions League, ndr) e 45 gol. L’argentino non trova la luce in fondo al tunnel degli infortuni e si consuma così il suo addio in bianconero.