Microsoft a GDC 2019: nuovi dettagli su Project xCloud

L’attenzione del servizio sarà rivolta alla programmabilità dei comandi per dispositivi mobile e alla versatilità dei server.
Microsoft a GDC 2019: nuovi dettagli su Project xCloud

L’evento GDC 2019 di San Francisco ha già visto protagonista il grande annuncio di Google Stadia, il servizio con cui il colosso statunitense vuole entrare prepotentemente nel mercato videoludico. Tuttavia, sebbene sia stata questa la novità che ha provocato maggior scalpore, non si è trattato dell’unico annuncio rilevante. Alla conferenza era infatti presente un altro importante soggetto, ovvero Microsoft, che ha parlato di Project xCloud nel corso del proprio panel.

Project xCloud, di cui già da tempo si conosce l’esistenza, è un servizio in via di sviluppo presso Microsoft che mira a portare i titoli disponibili per la console casalinga Xbox, già usciti o in uscita nel futuro, su quante più piattaforme e dispositivi possibili. In particolare, l’interesse si concentra sul PC e sui vari dispositivi mobile, come smartphone e tablet. Per fare tutto ciò, dato che molti giochi richiedono una potenza di calcolo non presente sulla maggior parte dei dispositivi, Project xCloud si avvarrà dello streaming basato su un’infrastruttura chiamata Azure. Anzi, Microsoft ha annunciato che proprio nel corso della conferenza era in corso il trasferimento dell’hardware necessario per costruire i Data Center di Azure.

I nuovi dettagli presentati nel corso della conferenza sono rivolti più agli sviluppatori che ai giocatori. In primo luogo, Microsoft ha infatti parlato della funzionalità Touch Adaptation Kit, che permetterà agli sviluppatori di creare dei set di pulsanti adatti al proprio gioco. Giocare su dispositivi mobile non disponendo di un controller significa infatti dover premere dei tasti virtuali su un touch screen, ed è quindi fondamentale, per una corretta fruizione del titolo, che i comandi siano comodi e di facile utilizzo. Gli sviluppatori avranno quindi per le mani un kit particolarmente versatile, basato anche sul genere di appartenenza del videogioco, per creare un sistema di comandi adatto al proprio prodotto.
In secondo luogo, sono state esplicate le diverse peculiarità nella gestione dei server e delle connessioni da parte di Project xCloud. Senza entrare troppo nel tecnico, basti dire che l’infrastruttura Azure sarà di ausilio in varie situazioni, come nel contesto del matchmaking online; oppure al fine di ridurre al minimo il problema della latenza, tipico dello streaming.

In conclusione, anche Project xCloud porta avanti con decisione la propria missione, sebbene sia di più modesta portata rispetto a quella propria di Google Stadia. Tuttavia, solo il tempo potrà mostrarci il risultato di questi esperimenti, che avanzano, più o meno audacemente, verso un possibile futuro del gaming.

Servizio a cura di GEC - Giochi Elettronici Competitivi

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