Anche in Italia abbiamo saputo dimostrare di non contare meno delle altre nazioni europee ed internazionali. Tramite numerosissime collaborazioni avviate nel giro di pochissimi mesi, la nuova Associazione Esportiva tutta italiana, stipula un contratto con la nota Organizzazione No Profit di Roma, OPES.
MCES è la protagonista di questi fantastici eventi che negli ultimi mesi l'hanno vista partecipe di numerose collaborazioni e partnership assieme a moltissime realtà Sportive presenti all'interno del suolo nazionale. L'ultimo contratto stipulato vede infatti il coinvolgimento di un'organizzazione volta all'Educazione Sportiva, all'interno del panorama Esportivo italiano. Il loro pincipale obiettivo sarà dunque utilizzare lo sport come mezzo per la trasmissione di determinati valori e come una palestra di vita che insegna a socializzare e crescere, ad impegnarsi e confrontarsi con i propri limiti.
Sicuramente le bellissime novità non finiscono qui. Pierfrancesco Iazeolla, CEO di MCES è stato eletto in veste ufficiosa da Marco Perissa, direttore di OPES (Che ricordiamo essere un'ente ufficialmente riconosciuto dal CONI) come Responsabile del Settore Esportivo Italiano. Sicuramente questo può essere un evento che può cambiare solo in positivo tutti i futuri avvenimenti all'interno del nostro panorama nazionale.
MCES aprono una collaborazione con OPES
"Anche i videogiochi possono rappresentare un forte mezzo educativo, un fenomeno sociale di grande aiuto per crescere e divertirsi in modo responsabile. Gli Esports sono ormai equiparabili agli sport reali, e come essi devono quindi impegnarsi nel lanciare messaggi sani e positivi” - Inizia così il suo discorso Pierfrancesco Iazeolla, dopo la meritata elezione - “Proprio in quest’ottica si inserisce la nostra collaborazione con OPES. Sono orgoglioso e onorato di aver ricevuto l’incarico di responsabile nazionale del settore Esports, un movimento che sta crescendo a dismisura e coinvolge ormai milioni di adolescenti e appassionati”
“Sono fiducioso che questa nomina sia l’inizio di un percorso congiunto incentrato nel riconoscimento di una scala valoriale che crede nello sport come fattore di accrescimento morale, occasione per divertirsi, possibilità di aggregazione tra persone diverse, senza vincoli e differenze politiche e sociali, ma soprattutto come risposta al disagio giovanile ed alla lotta a doping e droga”.