EULCS: il ritorno da Copenhagen e la vetta dell'Europa

Dall'altra parte della classifica le cose sono andate molto diversamente: nessuno ha mai dubitato che la finale sarebbe stata tra le due storiche organizzazioni europee Fnatic e G2. Si ripeterà anche a fine estate?
EULCS: il ritorno da Copenhagen e la vetta dell'Europa

È finito l’effetto sorpresa: Team Vitality. La giovane squadra che ha sbalordito l’Europa nella prima metà dello split si è poi bruscamente arrestata nella seconda metà e seppure abbia conquistato un quarto posto decisamente meritato, le performance non hanno fatto sperare bene per lo split che sta per arrivare: ben 9 vittorie e 15 sconfitte. La strategia di ancorare Gilius alla midlane di Jiizuké ha funzionato solo all’inizio, dopodiché le squadre hanno capito come sfruttare questa fissazione.

Con il cambio di meta sembra ancora più arduo: in un mondo dove la botlane non può permettersi di stare al sicuro, Attila (precedentemente Minitroupax) non passerà giorni felici; lo stesso si può dire di Gilius, il quale verrà penalizzato gravemente se spenderà troppo tempo a gankare le corsie invece che dare priorità ai campi e al granchio. Insomma, sotto troppi punti di vista la salita si fa dura per i Vitality, i quali faticheranno a mantenere il loro biglietto per i playoff; vedremo se il recente bootcamp in Korea in compagnia degli Afreeca Freecs sarà loro d’aiuto.

Umili a testa alta: Fnatic. Gli attuali campioni tornano in un misto ossimorico di forma: certo, hanno subito una pesante sconfitta all’MSI da parte dei Royal Never Give Up, ma possono anche dirsi fieri di ciò che hanno ottenuto pur schierando Bwipo, che alle spalle aveva meno di venti partite professionali. Ciononostante, il loro obiettivo non cambia: rimanere al vertice. Questo però presenta alcune complicazioni: il vantaggio che avevano all’inizio dello Spring era quello di essere la squadra con meno cambi di rosa, ma questo non è più vero adesso e le altre nove hanno avuto sufficiente tempo di raggiungere simili livelli di sinergia.

Inoltre avere due toplaner è certamente un’arma, ma a doppio taglio: si possono creare infatti tensioni di vario tipo, come già sottolineato dal veterano Soaz durante l’ultimo torneo internazionale. In breve, se qualcuno vede già scontata la vittoria dei Fnatic anche questo split dovrà ricredersi: per loro mantenere il primo posto sarà ancora più dura di quanto è stato conquistarlo pochi mesi fa.

Spodestati: G2 Esports. Facile parlare di chi ha conquistato la vittoria, ma difficile pensare a chi invece ha subito la sconfitta. Ma il passato è passato, e i motivi addotti ai G2 per aver perso la finale senza quasi aver opposto resistenza sono ora futili, siccome l’ecosistema della Landa è totalmente differente. In questo scenario di cambiamenti vertiginosi, il consolidato trio di Hjarnan, Wadid e coach Grabbz si rivelerà fondamentale in quanto sempre creativi ed innovativi nei loro pick. E quale miglior momento di dimostrarlo che una completa rivoluzione del ruolo di ADC?

Non dimentichiamo inoltre il veterano Jankos: ora che il dominio sulla giungla ha importanza centrale potremo forse tornare a vederlo con i suoi pick aggressivi ed oppressivi. Certamente hanno tutte le carte in regola per restare nella top 3, ma il sesto biglietto per la finale europea dovranno conquistarlo dimostrando che non sempre l’abilità meccanica determina una squadra a priori.

Tra i due litiganti…: Splyce. All’inizio dello Spring, in pochi avrebbero previsto gli Splyce concludere il campionato in terza posizione, eppure le sorprese sono state molte. A partire dal coach Peter Dun, che da una squadra di cinque giocatori completamente diversi è riuscito a formare una vera squadra con proprie strategie e punti di forza, senza però sacrificare le peculiarità dei propri componenti. Uno di questi è proprio Xerxe, il quale predilige jungler spericolati e pressanti: sarà fondamentale il suo impatto sul controllo della giungla e questo farà certamente la differenza in questo split.

Ma il giocatore da tenere d’occhio è Nisqy: la sua midlane non è stata particolarmente degna di nota durante la stagione regolare, per poi esplodere durante i playoff. E contro avversari non da poco: PerkZ e Jiizuké. Se il giovane belga continuerà su questa traiettoria ascendente, non sarebbe sorprendente trovarlo alle calcagna di Caps.

Certamente questa squadra è quella che ancora ha più margine di miglioramento, soprattutto dovuta alla gioventù dei propri componenti e alle incredibili doti analitiche di Peter Dun. E chissà, questa volta potrebbero anche puntare più in alto del terzo posto.

Servizio a cura di GEC - Giochi Elettronici Competitivi

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