TORINO - Giovedì alle 11, a Roma, nella chiesa di San Roberto Bellarmino a piazza Ungheria, si terranno i funerali di Andrea De Cesaris, ex pilota di Formula 1 morto domenica, a 55 anni, in un incidente con la sua moto sul grande raccordo anulare. In questi giorni, nei fugaci ricordi su di lui, si è tanto battuto il tasto che era uno spaccamacchine, soprannominato dagli inglesi De Crasheris. Ma è riduttivo condensare la carriera dello sfortunato pilota romano con un aggettivo che non lo riassume appieno. De Cesaris era soprattutto un pilota coraggioso, capace di colpi al limite dell’impossibile. Come questo che vi mostriamo. Risale al 1983, quando era alla guida dell’Alfa Romeo che quell’anno avrebbe portato, col suo 8° posto finale, al miglior piazzamento della casa del Biscione nel periodo che fece in Formula 1 fra il 1979 e il 1985. Qui siamo a Spa, Gran Premio del Belgio. Quel giorno De Cesaris partiva in seconda fila, dietro a due francesi, Alain Prost (Renault) e Patrick Tambay (Ferrari). Il circuito di Spa all’epoca prevedeva uno stretto tornante a non più di 200 metri dalla partenza. Ebbene, De Cesaris, con una manovra al limite del possibile, bruciò Tambay e Prost e imboccò il tornante per primo, per la gioia di tutti i tifosi (non pochi) dell’Alfa Romeo, increduli nel vederlo davanti a una Rossa. La cosa incredibile, è che quella manovra, identica, la fece due volte, perché la partenza fu ripetuta (il filmato mostra la partenza “buona”). Poi, come spesso gli accadeva, la sua Alfa lo tradì: riuscì a fare il giro più veloce, ma vinse Prost, umiliato al via da quel romano che guidava col cuore in mano.