TORINO - La Formula 1 affronta il GP di Germania, a Hockenheim, gara di casa per la Mercedes (in senso lato, visto che la squadra è completamente basata in Inghilterra) e gara di casa per Sebastian Vettel. Per scaldare gli animi dei tifosi ci sarà anche l’esibizione di Mick Schumacher sulla Ferrari 2004 per padre Michael. Ma quel che scalderebbe davvero i cuori - dei tifosi tedeechi, ma soprattutto di quelli italiani - sarebbe vedere una Ferrari al top, come in Canada ad esempio, e Vettel fuori dal cono d’ombra nel quale sembra essere finito. Anzi, sprofondato.
POCO FEELING - E’ una crisi complicata, quella di Seb. Nessuno mette in dubbio le sue indubbie qualità, ci mancherebbe. Ma nella sua storia (che conta comunque quattro titoli mondiali) ha già vissuto delle stagioni poco esaltanti. Bisogna vedere se questa volta ne uscirà, riproponendosi al vertice. I suoi limiti di tenuta psicologica sono già emersi in passato. Specie quando è stato costretto a confrontarsi con un compagno di squadra più giovane e molto motivato. Di certo, alla base delle sue difficoltà, c’è lo scarso feeling con l’auto attuale (che è un fatto tecnico più che psicologico). Ma certamente non è il pilota brillante visto nella prima parte del 2016 né quelle dell’inizio dell’avventura ferrarista. Un colpo d’ala nel GP di Germania sarebbe una ventata di aria fresca. Ne avrebbe bisogno lui, ne avrebbe bisogno la Ferrari.