Mick Schumacher: "Mio padre resterà sempre il più grande"

Il figlio del leggendario Michael si confessa in un'intervista all'Equipe: "Anche se raggiungeranno i suoi record, lui rimarrà irraggiungibile"
Mick Schumacher: "Mio padre resterà sempre il più grande"© AFPS

ROMA - Dopo il primo anno di apprendistato in Formula2, Mick Shcumacher, figlio del leggendario Michael, ha deciso di restare nella stessa categoria per imparare ancora ed essere pronto al grande salto in F1: "La scelta più logica è stata quella di rimanere in Formula 2. La più logica e affidabile. La categoria sarà diversa l'anno prossimo, tutti dovranno imparare il comportamento delle monoposto con pneumatici da 18 pollici (che arriveranno in F1 nel 2021, ndr). Questo è positivo per me" dice Schumi Jr. Nell'intervista rilasciata al francese "L'Equipe". "Se riesco a fare il grande salto verso la F1, allora avrò un piccolo vantaggio. Il mio obiettivo e' la F1 e per questo devo puntare al titolo in F2 nel 2020. Penso che sarà piu' facile perché ora conosco la macchina ed anche tutti i circuiti" afferma.

Da sempre alla guida

Mick sogna la F1 e il suo grande idolo, da sempre ammirato, è papà Michael. "È il piu' grande dei piloti. E lo sarà sempre" dice il pilota della Ferrari Driver Academy, anche se un domani un pilota come Lewis Hamilton o lui stesso batteranno i suoi record: "Sarà sempre il migliore perché è stato il primo a farlo" sottolinea, confermando, poi, che non ha mai voluto far altro che guidare una monoposto come il celebre genitore. "È sempre stato il mio eroe perché è mio padre e perché è una leggenda dello sport che amo". Alla domanda su quando ha deciso di seguire le orme paterne, Mick risponde: "Non penso che ci sia stato un momento specifico. Sono stato su un kart dall'età di due anni, guidando una moto da quando avevo quattro anni. Vedo mio padre gareggiare da quando sono nato. Non mi vedevo a fare altro. Adoro questo sport, adoro guidare e adoro vincere".

Sulla leggendaria F2002

Sul suo futuro a bordo di una monoposto di Formula 1, quindi, aggiunge: "Ho potuto guidarne una solo due giorni. Sono sicuro che è molto diverso da quello che immagino. Ci saranno più media, più preparazione, più tecnica, briefing, lavoro. Ma voglio farlo. Voglio andare lì ed è per questo che lavoro sodo ogni mattina per arrivarci. E questi due giorni di guida in Bahrain, li ho vissuti come una ricompensa, tutti questi sforzi sono stati previsti per anni. Ad ogni modo, adoro salire in macchina. Adoro guidare, vedere i capi dei meccanici intorno a me, preparare il programma di questi test" afferma Schumacher junior che sull'esperienza di aver guidato due delle monoposto portate in passato al successo dal genitore, oltre all'emozione provata, parla di "un'altra possibilità avuta di imparare. Ogni volta che sei su una pista, scopri cose nuove, indipendentemente dalla macchina. È stato importante per me capire cosa ha vissuto mio padre al volante di queste auto in cui i test non erano limitati. Ha vissuto letteralmente in macchina guidando. Ho avuto la possibilità di guidare la Ferrari del 2002 e del 2004 che sono le macchine dei miei sogni, ho conosciuto l'eredita' che queste macchine, così prepotenti, lasciano nella storia del mio sport. È stato un momento molto speciale".

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