Coronavirus F1, Saillant: "Situazione sanitaria diversa rispetto a marzo"

Il responsabile della commissione medica della Fia ha fatto sottolineato come, rispetto al Gran Premio di Australia, le condizioni siano molto differenti
Coronavirus F1, Saillant: "Situazione sanitaria diversa rispetto a marzo"© Marco Canoniero

PARIGI – “La situazione è cambiata rispetto a marzo in Australia. Abbiamo un dispositivo di test rapido per la conferma della diagnosi, siamo in grado di isolare e testare le persone che sono state in contatto con un caso positivo”. Gerard Saillant, responsabile della commissione medica della Fia, ha parlato della ripartenza della stagione 2020 di Formula 1 affermando come la situazione, rispetto a due mesi fa, sia molto cambiata.

Diversità tra Europa e Asia

Il Mondiale di Formula 1 dunque sarebbe pronto a prendere il via il prossimo 5 luglio con il Gran Premio d’Austria, e in una intervista all’Equipe, Saillant ha illustrato come, una volta preso il via, il circus non si fermerà più: “Se ci sarà un nuovo contagio, il Mondiale di Formula 1 non deve fermarsi: sarebbe come dire che chiudiamo la metropolitana perché è stato trovato un passeggero positivo”.

L'idea della Federazione internazionale è quella di creare, all’interno del paddock, una sorta di 'bolla sanitaria’, isolata dal resto del mondo. Saranno eseguiti test rapidi per la ricerca della positività e una app specifica in grado di tracciare i contatti avvenuti all'interno della struttura: naturalmente tutti i team potrebbero impiegare un numero ridotto di addetti ai lavori. Un aspetto molto importante sarà legato alla privacy sul quale sta lavorando l’ufficio legale della Fia: la registrazione alla app, infatti, sarebbe su volontaria.

I test sulla saliva e il rispetto delle norme sanitarie dei singoli paesi saranno le altre basi del protocollo. “Se un circuito è in campagna, le cose sono diverse rispetto a uno in città. Singapore o Vietnam avrebbero un'organizzazione medica completamente diversa. Già oggi il governo di Singapore potrebbe costringere l'intero paddock a una quarantena di due settimane prima di accedere alla pista” ha concluso Saillant sottolineando la grande differenza tra i circuiti europei e quelli asiatici.

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