F1, Vettel sulla crisi ucraina: "Non è giusto correre in Russia"

Il Circus "sta monitorando da vicino gli sviluppi della vicenda". Anche Verstappen commenta la situazione: "Non è giusto andare dove c'è la guerra"
F1, Vettel sulla crisi ucraina: "Non è giusto correre in Russia"© Getty Images

ROMA - La crisi internazionale tra Russia e Ucraina arriva alle porte della Formula 1. Mentre a Barcellona si corre il day-2 dei primi test della stagione, i piloti del Circus iniziano a scherarsi contro il regolare svolgimento del Gran Premio di Russia, in programma a Sochi il prossimo 25 settembre. Il primo a farlo è Sebastian Vettel dell'Aston Martin, da sempre semsibile a tematiche sociali: "Non andrò a corrre in Russia. È sbagliato. Mi dispiace per le persone innocenti che stanno perdendo la vita per ragioni stupide e per una leadership politica folle". È poi il turno del campione del mondo in carica Max Verstappen: "Quando un paese è in guerra, non è giusto andare a correre lì".

La nota della F1

Con le truppe russe ormai in Ucraina, la Formula 1 si trova ora nella posizione di dover prendere una decisione nei riguardi del Gran Premio, la cui cancellazione è chiesta a gran voce sui social. Nel frattempo, però, il Circus ha diramato stamane una nota dove si legge: "La Formula 1 sta monitorando da vicino - come molti altri - gli sviluppi della vicenda e in questa fase non ha ulteriori commenti in merito alla gara programmata per settembre. Continueremo ad osservare molto attentamente la situazione". Tra le scuderie, invece, la Haas - di proprietà di Dmitry Mazepin, azionista di maggioranza della compagnia russa Uralkali - ha preferito ritirare il suo team principal, Günther Steiner, dalla conferenza al termine della sessione mattutina dei test a Barcellona.

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