La moto della vita
Già la Ducati. Iannone rivela che c’erano anche altre proposte sul tavolo. Ma nella sua testa la moto da guidare poteva solo essere una. «A Misano ho parlato con Gigi Dall’Igna, lui mi ha guardato negli occhi e mi ha chiesto “Quanta voglia hai di rimetterti in gioco?”. Avevo una gran voglia. La Ducati è la moto della mia vita. Ci ho vinto la mia prima gara di MotoGP, quando pensavo al mio ritorno mi sono sempre visto su una Ducati. Anche per le persone che ci lavorano, mi sono sempre sentito capito e coccolato. Questa è una sfida importante e mi piaceva affrontarla con le persone che sono state importanti per me. Con il Team Go Eleven questo è stato possibile». Intanto nel paddock c’è già chi, come il campione del Mondo Álvaro Bautista indica Andrea come un candidato alla vittoria. «Fa sempre piacere quando ti reputano un avversario temibile. Ma la verità è che al momento Bautista ha vinto due mondiali negli ultimi due anni, io guardavo lui che li vinceva. A oggi il mio obiettivo è quello di fare una stagione in crescendo».
Con Elodie va da Dio
Del passato Iannone ha poca voglia di parlare. «Quello che ho imparato è che da un momento all’altro può cambiare tutto. Come pilota non ho ancora avuto tempo di riscoprirmi appieno. Jerez è stato un assaggio piccolissimo. Ma io non vedo l’ora di tornare in moto e per cucirmela addosso, ricominciare a viaggiare con il team. Questo è quello che più mi piace. Il mio presente nuovo e il mio futuro sono le uniche cose che contano. Mi sento contento, sono felice di godermi quello che c’è: io mi sento fortunato e non ho mai smesso di sentire l’affetto di tutti». Anche dal punto di vista della vita privata, argomento sul quale Iannone resta molto riservato nonostante la storia con l’artista Elodie venga vissuta in modo molto semplice e aperto. «Cosa posso dire? La mia vita privata è come quando vado sulla moto: va da dio».