Paulo Dybala e Oriana Sabatini hanno coronato il loro amore con un matrimonio intimo e riservato nella loro nativa Argentina, dopo sei anni di fidanzamento. La cerimonia, che ha avuto luogo il 20 luglio a El Dok Haras, nei pressi di Buenos Aires, ha visto la partecipazione dei parenti e degli amici più stretti della coppia. Gli invitati erano tenuti a non scattare fotografie con i loro telefoni personali, probabilmente per rispettare un'esclusiva concordata. Nonostante l'alta riservatezza, i novelli sposi hanno condiviso un momento romantico sui social network, mostrando una foto celebrativa del loro giorno speciale. La cantante, che ha scritto "Ora sì, per sempre" su Instagram, ha ricevuto un'ondata di messaggi di affetto dai suoi follower. Per la cerimonia, Oriana ha indossato un elegante abito creato dalla maison Dolce & Gabbana, confezionato su misura per lei in Italia.
Nozze Dybala-Sabatini: Alice Campello e Morata assenti
Grandi assenti delle nozze di Paulo Dybala e Oriana Sabatini sono stati Álvaro Morata e sua moglie Alice Campello. Un'assenza che si è fatta notare, anche perché la coppia era presente quando Dybala ha chiesto a Oriana di sposarlo davanti alla Fontana di Trevi a Roma. Il neo calciatore del Milan e la moglie sono stati avvistati in vacanza in Sardegna con i loro quattro figli al momento della cerimonia. La modella ha inviato i suoi auguri alla coppia tramite una Instagram story, in cui ha espresso il suo dispiacere per non poter essere presente: "Amici, che dispiacere tremendo non essere stati con voi. Vi amiamo moltissimo e desideriamo per voi tutta la felicità del mondo". Rispondendo alle critiche ricevute per la loro assenza, Campello ha spiegato: "Li adoriamo ma i nostri figli sono stati senza papà per quasi due mesi e in questi due mesi abbiamo avuto un furto in casa e sono ancora spaventati. Soprattutto di notte. E non ci sembrava giusto lasciarli soli proprio ora che il loro papà è appena tornato dopo tanto tempo fuori. Da buoni amici che sono, lo hanno capito perfettamente perché sanno che ci siamo sempre per loro e che gli vogliamo davvero tanto bene!". Questa spiegazione ha chiarito che la loro assenza non era dovuta a una mancanza di affetto o rispetto, ma a circostanze personali che richiedevano la loro attenzione e presenza familiare.