Seeyousound a Torino: il cinema è musica, la musica è cinema

Scatta venerdì 23 febbraio, con il film su Cyndi Lauper al Cinema Massimo, una rassegna unica in Italia. Da Little Richard a Nick Cave, da Joan Baez ai Clash e ai Sex Pistols, da Fatboy Slim alla bossanova di Tom Jobim e all’epopea dello Studio 54 di New York. E si andrà “a lezione” da Carlo Massarini, Mr. Fantasy
Seeyousound a Torino: il cinema è musica, la musica è cinema

TORINO - Ormai persa per insipienza politica e incompetenza artistica l’eccellenza musicale del TOdays, uno dei pochi festival pop/rock italiani di respiro europeo per qualità e fruibilità della proposta, Torino prova a tenersi stretta gli eventi che ancora la nobilitano a livello cinematografico. Torino intesa come insieme di forze e associazioni culturali indipendenti, non certo come amministrazione cittadina, chiaro. Fosse solo per quel tipo di supporto, ormai saremmo alla sagra della porchetta. Ma per fortuna c’è ancora chi resiste; e senza mollare d’un centimetro sul piano della suddetta qualità, l’unica arma su cui può contare chi fa arte e non, appunto, politica. Qualcuno, qualcosa tipo Seeyousound.

Seeyousound, direttore artistico Carlo Griseri

Musica da vedere, film da ascoltare, come ama riassumere il direttore artistico Carlo Griseri. Un festival di cinema & musica così ce l’hanno in pochi, al mondo. In Italia, solo Torino, va da sé. E questo malgrado finanziamenti, da parte delle istituzioni in teoria preposte a fare e divulgare cultura, sempre più risicati, quasi simbolici. Molto simbolica ma altrettanto concreta è invece la resilienza di chi lo organizza una volta effettuata, qua e là per l’orbe terracqueo, la selezione di lungometraggi e corti, di videoclip e sperimentazioni sonore, oltre che ingaggiare artisti e deejay per concerti ed eventi di contorno (dall’esibizione della cantautrice Cristina Donà alla Masterclass di Carlo Massarini alias Mister Fantasy). Con epicentro il Cinema Massimo di via Verdi, laddove tra fine novembre e inizio dicembre si anima e coagula il Torino Film Festival, si inaugura oggi – e si andrà avanti fino a domenica 3 marzo - la 10ª edizione, con la proiezione in anteprima italiana alle 20.45 di “Let the canary sing”, opera con protagonista Cyndi Lauper, la cantante newyorkese dai capelli al fulmicotone che nel 1984 fece ballare ragazzi, genitori e nonni con un pezzo – Girls just want to have fun – conosciuto anche dai pinguini del Polo Sud e presto divenuto una sorta di inno generazionale. Cyndi, oggi 70enne, a differenza della regista australiana Alison Ellwood purtroppo non potrà presenziare alla proiezione durante la quale, in un’ora e 40 minuti di pellicola già molto applaudita al Tribeca Festival, si racconteranno la “fulminea ascesa di Cyndi Lauper verso la celebrità e il suo profondo impatto sulle generazioni attraverso la musica, lo stile punk in continua evoluzione, il femminismo incrollabile. La storia di una delle carriere musicali più singolari e influenti di sempre, la voce che cresce nella classe operaia del Queens e il successo dopo lo straordinario album di debutto She’s so unusual”.

Seeyousound, ecco il punk ma non solo

Impossibile, e forse anche poco sensato, considerata l’accessibilità della rete e quindi l’opportunità di consultare con comodo (e scaricare) tutto il programma – 90 film, di cui 30 in anteprima nazionale - collegandosi al sito seeyousound.org, illustrare qui le opere in concorso e gli eventi correlati, che animeranno le prossime giornate (e notti) torinesi. Basti sapere che immagini e note ci condurranno nel mondo fantastico di Little Richard e di Fatboy Slim, dei Clash e dei Sex Pistols (Dio benedica il regista Julien Temple, che riceverà un premio alla carriera), di Tom Jobim con la bossa nova do Brasil e di Joan Baez con il folk più sublime che ammaliò Bob Dylan, dal gypsy punk dei Gogol Bordello alla rivoluzionarie poesie in musica della chansonnier Brigitte Fontaine, passando per l’immortale Keith Richards per risalire a Nick Cave & the Bad Seeds, attraverso le copertine dei Pink Floyd e degli Oasis e le immersioni nella musica elettronica più di tendenza, sino a fiondarci in una clamorosa, lussureggiante esperienza nel mitico Studio 54 di New York, discotecona laddove le più grandi star del rock internazionale si riunivano all’insegna della trasgressione più ostentata (attesissima l’esibizione di Nicky Siano, primo dj resident dello Studio e capostipite della dance newyorkese).

Seeyousound, “The invisible fight”

Ma non ci sono soltanto i film sui musicisti, biopic o documentari ispirati a carriere speciali o a epoche/eventi storici da quelle vite segnati o riassunti. Per molti, lo spasso autentico del Seeyousound è forse ancor più la proiezione di opere di fiction che altrimenti su questi schermi non si vedrebbero mai, oppure bisognerebbe attendere chissà quanto per ritrovarle a fatica su qualche piattaforma di streaming. E qui si spazia, per le colonne sonore più fantasmagoriche ma anche per i temi trattati, dal rock e dal pop classici alla musica africana fino al balletto e all’opera. Fino alla psichedelia visiva di un film estone con un frate metallaro che ai tempi dell’Unione Sovietica si scontra con orde di cinesi dediti al kung fu. Questo titolo – “The invisible fight” - lo abbiamo citato per insindacabile ispirazione dell’estensore dell’articolo, senza avere la minima idea di come sia: ma con la certezza che non ce lo perderemo per nulla al mondo. Robe così, solo al Seeysound, detto SYS.

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