Rossa e un po' più opaca. E' la Ducati targata Audi

Presentata a Monaco: sotto batte il cuore già un po’ cambiato da Dall’Igna, l’ingegnere strappato all’Aprilia per riportare in alto la Ducati. E i risultati si sono già visti nei test, con Dovizioso (più di Crutchlow) a girare in tempi molto vicini a quelli Honda e Yamaha

MONACO - Rossa, ma un po’ più opaca. E più bianca. E' la nuova Ducati definitivamente targata Audi. Un messaggio che passa chiaro fin dalla scelta della presentazione della nuova Desmosedici (denominata GP14) e del nuovo team che tenteranno di riportare in alto Borgo Panigale nel Motomondiale che scatterà fra due domenica in Qatar. Siamo a Monaco, in Baviera. Germania, Casa Audi. Qui, insieme ai gioielli Audi per la Le Mans e il DTM, viene svelata la nuova Ducati rosso matt (opaco), in contrasto con il bianco (tanto) lucido. Ma è solo la livrea. Sotto batte il cuore già un po’ cambiato da Gigi Dall’Igna, l’ingegnere strappato all’Aprilia per riportare in alto la Ducati. E i risultati si sono già visti nei test, con Andrea Dovizioso (più di Cal Crutchlow) a girare in tempi molto vicini a quelli Honda e Yamaha. Un cuore che verrà cambiato molto durante la stagione, sfruttando i vantaggi offerti dalla Open, ovvero la nuova classe di chi userà l’elettronica unica Magneti Marelli (disegnata però sulle esigenze di chi le richiede e le paga: quindi pure la Ducati...). Vantaggi (12 motori invece di 5, 24 litri di benzina invece di 20 e una gomma più morbida) che però verranno tagliati oggi dalla Dorna dopo le proteste della Honda, imbufalita per la mossa Ducati. Nascerà la classe Factory 2: 3 motori e 1 litro e mezzo in meno per chi vincerà o salirà più volte sul podio. «Non siamo contenti, ma ci adeguiamo» afferma Dall’Igna. Anche perché il podio non è più un’utopia ma è ancora lontano. «E quando ci arriveramo, spero presto, non avremo più bisogno di vantaggi per sviluppare la moto».

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