
La prima martellata al Mondiale, Marc Marquez potrebbe averla data in quella Buriram che nel 2019 gli regalò l’ottavo – e per ora ultimo – titolo. E il catalano non ha dovuto attendere il primo GP con la Ducati ufficiale, perché già nella prima giornata degli ultimi test precampionato Marc ha fatto sgranare gli occhi. Ieri, infatti, non ha soltanto offerto riscontri cronometrici notevoli sia sul passo che nella performance sul giro secco, con quasi mezzo secondo rifilato al secondo, il fratello Alex, ma ha fatto sfoggio di sicurezza e idee chiare sul da farsi. Svelando che il motore per il biennio 2025-2026 sarà la versione… 2024. La cui bontà è stata mostrata dai 16 successi domenicali della GP24 lo scorso anno, ma anche dalla competitività di chi la sta utilizzando ora, come Alex Marquez e Franco Morbidelli, ieri secondo e terzo. "Utilizzeremo il motore 2024 – ha spiegato Marc – o quantomeno questa è la direzione. Non sarà un propulsore esattamente identico a quello dello scorso anno perché sarà aggiornato con alcune novità, ma quella sarà la base".
Bagnaia e Marquez: stesse idee, diverse prestazioni
È una sorpresa soltanto relativa. Quando una moto è competitiva nel complesso come la GP24, è davvero difficile evolverla per la stagione successiva, e mai come in questo caso un cambiamento comporta il rischio di un passo indietro. E proprio Marquez ha confermato:"In Ducati c’era l’idea di introdurre soltanto quelle novità che si sarebbero mostrate palesemente migliori. La GP25 è più “radicale”, ha punti forti e deboli. Ma per usare un motore nuovo devi essere molto sicuro che vada meglio del precedente". L’idea di Marquez è, grosso modo, la stessa di Pecco Bagnaia, che pure ha vissuto una prima giornata thailandese all’opposto rispetto al nuovo compagno di team. "Definirei a dir poco tribolata la giornata: è incredibile, non ha praticamente funzionato niente fin dalla mattinata" ha spiegato sconsolato il torinese, che ha chiuso ottavo senza cercare l’attacco al tempo. "A un certo punto sono rimasto fermo per un’ora e mezza perché abbiamo avuto tre problemi contemporaneamente, l’unico segnale positivo l’ho ottenuto con una modifica di assetto a fine giornata. Per il resto a livello meccanico ho incontrato diverse difficoltà. Ma quantomeno le stesse cose hanno funzionato nell'altra metà del box, questo mi dà un po' di fiducia. Senza dimenticare che, considerando tutto, finire ottavo a soli otto decimi non è così male".
Pecco e la nuova carena: "Niente male"
Le difficoltà di ieri hanno indotto Bagnaia a evitare una posizione categorica sul motore come quella di Marquez, ma la strada tracciata sembra la stessa. "Voglio prendermi anche l’ultimo giorno, ma l’ago della bilancia va verso la versione ‘24, credo sia la scelta più ponderata. Con il motore 2025 potremmo ritrovarci in un limbo, perché ha un buonissimo potenziale però in frenata sto faticando a trovare la quadra, quindi sarebbe un po' rischioso iniziare la stagione senza aver trovato una soluzione. Il propulsore 2024 rappresenta una grandissima base su cui poter lavorare". A livello aerodinamico, Pecco ha provato la nuova carena ("Niente male") ma su tale componente non c’è un congelamento della specifica lungo due anni come per il motore, quindi la fretta è minore: "Le prove legate alla ciclistica sono importanti, ma possiamo farle anche più avanti". L’obiettivo odierno sarebbe un long run, magari una simulazione della Sprint: "Ma la cosa più importante è fornire dei giudizi al team, perché fin qui è stato praticamente impossibile". E con il Mondiale alle porte e un Marquez così in forma, ogni problema viene ingigantito.