Coronavirus MotoGp, Poncharal: "Lavoriamo con Dorna per il futuro"

Il presidente dell'IRTA conferma come si stia programmando non solo l'inizio del mondiale 2020 ma anche il domani del mondo delle due ruote
Coronavirus MotoGp, Poncharal: "Lavoriamo con Dorna per il futuro"© Alessandro Giberti Ph

ROMA“Lavoriamo insieme con Dorna e siamo molto vicini. Abbiamo erogato delle somme in favore delle squadre dato che in una situazione eccezionale sono necessarie misure eccezionali. È fondamentale lavorare bene quest’anno e anche nelle prossime stagioni. Penso che alla fine di questa crisi il settore delle due ruote ne uscirà ancora più rafforzato”. Hervé Poncharal, capo del Team Red Bull KTM Tech 3 e presidente dell’IRTA, l’associazione formata dalle squadre che prendono parte al Motomondiale, conferma come il lavoro di oggi, fatto insieme alla Dorna, possa essere funzionale al settore motociclistico anche per il prossimo futuro.

Obiettivo partenza tra luglio e agosto

Intervisto dal sito ufficiale Motogp.com, il manager è apparso molto fiducioso in vista della ripartenza dopo il lockdown causato dalla pandemia di Coronavirus: “Rispetto a dieci giorni fa oggi non è più così impossibile. Abbiamo preso in considerazione tutti gli scenari, anche quello di non correre per un anno. Nel pieno dell’epidemia ovviamente abbiamo pensato anche a questo ma senza dirlo apertamente. Ora non voglio passare per troppo ottimista ma stiamo vedendo i risultati delle misure di confinamento intraprese anche se ancora la situazione non è chiara. Se tutti i Paesi riusciranno a gestire bene questa fase penso che molto presto riusciremo a scendere in pista”.

L'obiettivo è quello di partire in estate, purtroppo a porte chiuse: “L’obiettivo di luglio o agosto sembra sempre più plausibile anche se oggi non è stato firmato e deciso ancora nulla. Dorna Sports, la FIM, la MSMA e IRTA, sono un gruppo unito e sono la forza del nostro sport. Correre a porte chiuse è una condizione necessaria per parlare con i vari Paesi e organizzatori. Ovviamente non ci piace dato che i tifosi e il pubblico sono alla base del nostro sport. Ma tra non correre affatto e correre senza spettatori siamo costretti a scegliere quest’ultima soluzione. Se possibile proveremo a correre due Gran Premi sullo stesso circuito restando lì per due fine settimana” il pensiero di Poncharal.

Misure di sicurezza rigide

Le misure di sicurezza riguarderanno tutti coloro che avranno accesso al circuito: “Dovremmo essere sulle 1100-1300 persone. Il protocollo è quasi completato e vede tutti d’accordo. Faremo dei test a tutti prima di partire e metteremo in piedi una sorta di confinamento anche in circuito. Daremo a tutti i piloti di tutte le classi la possibilità di dormire direttamente lì con i motorhome in modo che gli hotel vicini siano riservati solo allo staff del paddock. Non saranno presenti i mezzi di comunicazione. In una situazione del genere uno degli aspetti fondamentali è il numero di persone che saranno presenti e che va quasi diviso per tre rispetto al solito. Si tratta solo di una soluzione temporanea” le parole di Poncharal.

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