MotoGp, Zarco: "Felice in Ducati, vorrei essere qui anche nel 2021"

Il pilota francese della Real Avintia ha fatto trasparire tutta la sua gioia per aver raggiunto un accordo con la casa italiana
MotoGp, Zarco: "Felice in Ducati, vorrei essere qui anche nel 2021"© Getty Images

CANNES – “Dopo aver lasciato KTM ho trovato la Ducati e sono molto contento. L’obiettivo del 2021 è quello di stare ancora con Ducati, non so in che modo, ma voglio stare con loro". Johann Zarco, ai microfoni di Sky Sport MotoGP, ha trasmesso la sua felicità nell'essere approdato sulla moto italiana.

Il sogno? Una Ducati ufficiale

Il pilota francese ha rischiato di partecipare al Mondiale 2020 ma, alla fine, si è accordato con il team spagnolo Real Avintia, squadra legata della Ducati. La casa di Borgo Panigale, infatti, ha prolungato l’accordo con la Real Avintia, dandole ancora più supporto. Un aspetto determinante per la scelta effettuata dal due volte campione del mondo di Moto2. Zarco si è posto degli obiettivi ben precisi: “Sogno di guidare la Ducati ufficiale ovviamente. Ma per raggiungere quell’obiettivo dovrò fare bene adesso ed essere tra i più veloci con la moto italianaDopo i due test sulla Real Avintia stavo benissimo e stavo prendendo la strada giusta per essere competitivo e poter vincere quando sarò a posto. Per il momento non ho potuto fare vedere che lo merito, ma sono deciso su quello che desidero. Voglio ancora vincere”.

Aspettare settembre allenandosi

Zarco, come tutti gli altri piloti, sta trascorrendo la quarantena a casa per via dello stop causato dal Coronavirus: “Mi trovo ad Avignone, nel sud della Francia, sto bene. Sono nella casa che ho comprato due anni fa, che ha un giardino molto grande, così posso fare molte attività all’aperto, questo è un vantaggio. La prima settimana avevo un po’ di speranza di ricominciare in fretta, in Texas o in Argentina, ma più si andava avanti e più capivo che avremmo dovuto aspettare tanto tempo. Adesso che so di dover aspettare almeno fino a settembre, pare, prima di tornare in moto, non ho ‘spento il cervello’, ma cerco di calibrare e distribuire l’energia”.

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