Coronavirus MotoGp, sarà un mondiale senza wild card

La stagione, al via a luglio in Spagna a porte chiuse, non vedrà scendere in pista piloti come Lorenzo o Pedrosa per la decisione presa dai team
Coronavirus MotoGp, sarà un mondiale senza wild card© EPA

ROMA – Il mondiale di MotoGP 2020 sarà davvero molto particolare. Non solo partirà in ritardo, con un numero di gare minore e a porte chiuse, per la pandemia di Coronavirus ma non vedrà neanche le wild card che sono state abolite per evitare ulteriori rischi di contagio.

Niente gare per tanti piloti

Il numero minimo di persone all’interno del paddock, le gare a porte chiuse e ora questa decisione di eliminare le wild card sono tra le misure principali del protocollo di sicurezza stilato per far ripartire il Motomondiale da luglio. Molti piloti come Jorge Lorenzo (Yamaha), Michele Pirro (Ducati), Mika Kallio (KTM), Stefan Bradl (Honda), Sylvain Guintoli (Suzuki) e Bradley Smith (Aprilia, a meno che non sostituisca Andrea Iannone) dunque non scenderanno in pista in questa stagione ma dovranno rimandare i loro sogni al 2021. Lo stesso Dani Pedrona non aveva escluso una sua partecipazione con la KTM.
Normalmente, in stagione, vengono concesse tre wild card a Honda, Ducati, Yamaha e Suzuki) mentre si può arrivare a sei con team quali Aprilia e KTM.

La MotoGP ha stimato che saranno necessarie almeno 1.300 persone per le gare a porte chiuse: in questo numero sono compresi i membri essenziali del team per tutte e tre le classi, la gestione delle gare, lo staff dei circuiti e le troupe televisive.

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