MotoGP: Mugello più italiano che mai, il Giappone piange

In pista 9 Ducati e 3 Aprilia: 12 moto italiane su 26 in griglia. E tutti aspettano Valentino Rossi
MotoGP: Mugello più italiano che mai, il Giappone piange© ANSA

INVIATO A SCARPERIA - Ci sono due modi di vedere le cose: con ottimismo o pessimismo, il classico bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Dicono che il successo sia di chi abbracci la prima filosofia. E la cosa più curiosa è che, quando meno in MotoGP, sembra che sia una caratteristica italiana. Strano vero? Noi, lamentoni e sempre a guardare l’erba altrui come la più verde, nelle moto stiamo dando lezioni ai giapponesi e agli spagnoli su tutti i fronti. Tecnicamente, umanamente, finanche culturalmente. Con quel mix di gioventù e voglia di mettersi in gioco che ha portato a mettere in primo piano la sfida diretta Ducati-Aprilia per le vittorie ai GP e finanche nel Mondiale.

È questa la chiave di lettura del GP d’Italia, che si apre domani al Mugello. Un Mugello finalmente con pubblico dopo la cancellazione per Covid del 2020 e le porte chiuse del 2021. Un Mugello dove la MotoGP arriva sull’onda dell’addio Suzuki e con una Yamaha e una Honda in crisi tecnica nonostante due fenomeni come Fabio Quartararo (per altro ancora in testa al campionato) e Marc Marquez. E mentre su quel fronte ci si lamenta sempre più di una top class nella quale l’aerodibamica e le trovate tecnicologiche (vedi l’abbassatore) stanno riducendo le possibilità di sorpasso e quindi lo show (fors’anche però perché da quella parte della barricata non si riesce a competere con Borgo Panigale e pure Noale?), Ducati e Aprilia continuano a sognare e a portare novità, a scommettere sul futuro.

Mentre i colossi giapponesi lasciano o tagliano (la Yamaha perde il team satellite?), le Case italiane aumentano le moto in pista. Wild card per Michele Pirro con una Desmosedici sulla quale verrà provato un nuovo motore (e non solo), wild card (la terza della stagione) per Lorenzo Savadori su una RS-GP con motore EVO e nuova carena, già pronte anche per i titolari Aleix Espargaro e Maverick Viñales, da oggi ufficialmente confermati per i prossimi due anni da un’Aprilia che quindi cerca stabilità ma non solo, visto che è vicina a chiudere anche con la squadra di Razali (Yamaha WithU) come team satellite.

Poi ci sono anche i piloti italiani che vogliono esaltare il GP di casa. Italiani su moto italiane: Enea Bastianini, reduce dal trionfo (il terzo su sette gare) di Le Mans, e Pecco Bagnaia, che invece deve riscattare la caduta francese proprio in bagarre con il romagnolo, probabile suo compagno di squadra l’anno scorso. E su tutto questo aleggia, di nuovo, la presenza del totem Valentino. Il suo motorhome è già arrivato, lui seguirà la sua squadra e sabato sarà la star, quando sul rettilineo verrà ritirato il 46, il suo mitico numero di gara. Insomma, venite al Mugello o guardate il Mugello. Più tricolore che mai.

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