MotoGP: un corsaro nero e la marea rossa, al Mugello comanda l’Italia

Aleix Espargaro il più veloce con l’Aprilia nella prima giornata di prove, sei Ducati nelle prime otto guidate da Bagnaia. In difficoltà Quartararo, sempre più sorpassati anche nell’innovazione i colossi giapponesi
MotoGP: un corsaro nero e la marea rossa, al Mugello comanda l’Italia© ANSA

INVIATO A SCARPERIA- Il vascello nero all’assalto nel mare rosso. La prima giornata di prove del GP d’Italia al Mugello conferma il momento magico dell’Aprilia e di Aleix Espargaro, binomio sempre più esplosivo ma pure costante, tra l’altro con la Casa di Noale che continua ad essere protagonista sia politicamente, con l’acquisizione del team satellite ex Yamaha, sia tecnologicamente con l’introduzione della prima ala posteriore in MotoGP. Lo spagnolo di Noale comanda il gruppo, ma è braccato dalle Ducati, con ben sei Desmosedici nei primi otto posti. Conferma che quella di Borgo Panigale è una gran moto, probabilmente la migliore in pista, e che su un circuito con un lungo rettilineo come questo vola. Aiutata anche dalla nuova carena più piccola, che la rende managgevole ed efficace anche nel cambi di direzione veloci.

E tra le Ducati il più veloce è Pecco Bagnaia, che vuole cancellare subito l’errore di Le Mans (caduta quando era si giocava la vittoria con Enea Bastianini) per tornare in lizza nel Mondiale, che è ancora lungo, e allo stesso tempo non vuole assolutamente cedere lo scettro di leader del pianeta rosso. E non solo. Dietro di lui il compagno di squadra uscente Jack Miller, conferma che l’australiano spinge per convincere la Ktm a prenderlo nel team ufficiale, ma anche che in Ducati hanno definiticamente trovato la quadra con la nuova GP22. Enea Bastianini, mai sul podio qui al Mugello e bramoso di continuare a sognare nel Mondiale per il team Gresini e per mettere la firma definitiva sul contratto per il team ufficiale, è lì, sesto, stretto nella morsa del duo VR46.

Probabilmente caricati dalla presenza di Valentino Rossi, nei box e a bordo pista per seguire i suoi pupilli alla vigilia della cerimonia (domani alle 12.20) per il ritiro del suo mitico numero 46, Luca Marini e Marzo Bezzechi centrano la top 10, dove ci sono una sola Ktm (Brad Binder 7°), una Yamaha (ovviamente Fabio Quartararo, solo 9° e non esplosivo: sperava molto di più dalla nuova carena, invece oltre ai cronici problemi di velocità sul dritto fatica anche nell’inserimento) e una Honda. Non quella di Marc Marquez (solo 12°), bensì quella di Pol Espargaro, ora come ora a spasso. Nessuna Suzuki (Rins 14°, Mir 18°). Segno davvero che la MotoGP di oggi è sempre più italiana. E che i colossi giapponesi non hanno saputo cambiare e innovare. Tenere il passo.

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