MotoGP: il Mugello aspetta lo show tricolore, le chiavi del GP d’Italia

Bagnaia spera nella fuga e nell’aiuto delle altre Ducati, Bastianini nella solita rimonta, Espargaro e Quartararo dovranno rischiare nei primi giri, l’incognita Marquez
MotoGP: il Mugello aspetta lo show tricolore, le chiavi del GP d’Italia© LAPRESSE

INVIATO A SCARPERIA - Dai tre giovani Moschettieri tricolori della Rossa ai quattro giocatori che siedono al tavolo che conta, quello del Mondiale. Dalle qualifiche alla gara, il Mugello si prepara al grande show del GP d’Italia della MotoGP dopo l’atteso diluvio notturno che ha reso ancora più inutile (se non per “pulire” le gomme rain in previsione di una possibile gara bagnata o flag-to-flag, ovvero con cambio moto in corsa per possibili scrosci pomeridiani) un warm up già di per sé ormai senza senso. Sia perché si disputa in condizioni della pista che poi non si trovano in gara (temperature, gommatura), sia perché ormai si tratta di un format inutile, visto che la gara si costruisce dal venerdì e soprattutto in qualifica il sabato.

Detto questo, eccole le chiavi di una corsa che all’ultimo ha attirato un po’ di tifosi, i più fedeli nonostante l’assurdo caro biglietti e la data sbagliata (concomitanza con il concerto di Vasco a Imola e della Formula 1 a Montecarlo). Innanzitutto bisognerà vedere cosa combineranno i giovani leoni Ducati là davanti, ovvero i rookie Fabio Di Giannantonio e Marco Bezzecchi, in prima fila con Luca Marini. Una posizione nuova, che li porterà a spingere all’inizio, non avendo il “passo” (e l’esperienza) per stare con i migliori fino alla fine. Poi i favoriti. Per la gara e per il titolo.

Il primo è Pecco Bagnaia, decisamente quello messo meglio e con più motivazione, visto che deve riscattare l’errore di Le Mans (e pure quello di un anno fa qui) e vincere se vuole ricostruire le sue chance iridate. Scatta in mezzo alla seconda fila e conta, con gli abbassatori e la potenza del motore della sua GP22 di girare la prima curva in testa. E andarsene, aprendo un gap magari sfruttando la “copertura” delle altre Ducati (compresa quella di Johann Zarco), che creano turbolenze per chi sta in scia e difficilmente si superano.

Lo sanno bene Fabio Quartararo e Aleix Espargaro, il leader e il primo inseguitore in classifica. Il francese ha una sola chance: partite bene (e oltre alla potenza, anche questo fronte è un tallone d’Achille della Yamaha) e forzare subito su Bagnaia, stoppandolo e innervosendolo. Lo spagnolo vuole assolutamente portare sul gradino più alto l’Aprilia (ha spinto anche nel warm up: miglior tempo davanti al compagno Maverick Viñales) e nonostante Massimo Rivola da giorni gli inculchi come un mantra un “stai tranquillo, devi avere pazienza, non forzare all’inizio”, Aleix sa bene che dalla terza fila per poter vincere dovrà prendersi dei rischi nei primi giri. Soprattutto con i giovani là davanti.

Infine Enea Bastiani e Marc Marquez. Il romagnolo è il più vincente (3 successi in 7 gare) ma quello che parte peggio, in quarta fila. Sulla carta ha il “passo” per giocarsi la vittoria e ha il pregio di gestire meglio le gomme, essendo spesso il più performante negli ultimi giri. La rimonta dipenderà però anche da come affronterà i primi due giri e il pensiero di avere il compagno di squadra Di Giannantonio là davanti, in pole. Lo spagnolo invece è la grande incognita. Come correrà sapendo di non essere in grado di gestire tutti quei giri con il suo braccio e che martedì volerà negli Usa per la quarta operazione al braccio destro devastato due anni fa a Jerez? Diciamolo: sarà un pericolo, per sé stesso e per gli altri?

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