Bezzecchi e la chiamata di Valentino Rossi: “Non sarei in MotoGP”

Il pilota riminese svela il retroscena del primo incontro con il Dottore, e il ruolo dell'Academy nella sua carriera
Bezzecchi e la chiamata di Valentino Rossi: “Non sarei in MotoGP”© EPA

ROMA - Il ruolo dell'Academy di Valentino Rossi sta ottenendo risultati notevoli in MotoGP: l'ultimo "prodotto" salito alla ribalta è certamente Marco Bezzecchi, il quale, dopo essersi distinto come miglior esordiente nella classe regina nel 2022, ha trovato la sua prima vittoria nella categoria in Argentina, conquistando la testa della classifica. Con il successo a Termas de Rio Hondo, Bezzecchi è stato il terzo pilota cresciuto nella VR46 Riders Academy a vincere una gara in MotoGP. Intervistato da Speedweek, Bezzecchi ha spiegato l'importanza di aver conosciuto Valentino Rossi e il suo gruppo di lavoro: "Nel 2015, ho vinto sette gare su dieci al CIV; anche Valentino guardava le corse, e a fine anno sono stato invitato nell'Academy. L'ho incontrato la prima volta che sono andato al ranch. È stato fantastico, perché sapeva tutto di me: conosceva il mio nome, che tipo di pilota ero, il mio stile di guida... non me l'aspettavo!", ha spiegato. 

Bezzecchi e il ruolo di Valentino Rossi

"La mia è una famiglia normale: mio papà fa il meccanico, mia mamma lavora in ufficio. All'inizio, Mahindra mi ha aiutato molto; prima dell'accademia, era proprio Mahindra a sostenermi: non ho dovuto pagare nulla ai Mondiali Junior e al mio primo anno ai Mondiali. Quando si sono ritirati dalla Coppa del Mondo, fortunatamente ero già nell'Academy: senza di lei, le cose sarebbero potute andare diversamente, probabilmente sarebbe stato impossibile per me arrivare a questo punto", ha sottolineato Bezzecchi. Che, ancora sul rapporto con Rossi, ha concluso: "È sempre con noi, anche se non è lì fisicamente. Ci sentiamo sempre, vuole sapere come vanno le cose; a volte mi dà consigli su come affrontare una curva, oppure su come comportarmi ai box"

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