Bastianini e Bagnaia, gioco di squadra e jolly Mondiale

Il torinese genio di strategia e domenica avrà il primo match point "Enea meritava e anche in Qatar potremo lavorare bene insieme"

Torino- Dal gioco di squadra e quello con le zone grigie del contestato e comntestabile nuovo regolamento sulle pressioni minime delle gomme. Pecco Bagnaia dimostra perché è diventato campione del mondo e mette un altro piede nelle scarpe di Valentino Rossi. Nella leggenda dei campionissimi, che potrebbe certificare già domenica in Qatar, dove grazie al +14 con il quale esce (terzo al traguardo, ma vincente in tutti i sensi nei confronti di Jorge Martin) si giocherà il primo match point per il bis Mondiale. Complicato (tra Sprint e GP a Losail dovrà ottenere 23 punti in più del rivale), ma non impossibile. E comunque ci sarà l’atto finale di Valencia dove poter arrivare con vantaggio, come un anno fa nei confronti di Fabio Quartararo.

Una prospettiva di nuovo rosea dopo un lungo periodo di difficoltà per il drammatico incidente di Barcellona. Con una svolta costruita con la testa e un weekend capolavoro anche se non bagnato dalla vittoria e concluso con il guadagnao di un punticino. Che però ha un peso enorme, specie per come è maturato. Bagnaia infatti, proprio quando Martin si sentiva gratificato dall’intenzione della Ducati di portarlo subito nel team ufficiale in caso di titolo (o forse comunque), ha costruito un patto quasi di sangue con Enea Bastianini, aiutandolo a trovare il feeling sconosciuto (8 GP saltati per infortuni) con la GP23, incassandone un vantaggio. Nella Sprint il romagnolo l’ha protetto e nel GP vincendo s’è rilanciato per un finale di stagione nel quale sarà un fattore. Di sicurto non a vantaggio di Martin. L’altro colpo studiato a tavolino Bagnaia, ma tutto il box Ducati ufficiale, l’ha sferrato giocandosi il jolly del non rispetto della pressione minima delle gomme, partendo (lui e Bastianini) volutamente più bassi del consentivo per avere più sostegno e prestazione, a costo di ricevere (come puntualmente avvenuto) il warning per la prima infrazione. Un “avvertimento” che potrebbe ora trasformarsi in penalità (3 secondi sul tempo di gara), ma che mette in parità i conti con Martin (che l’ha preso in Thailandia). Jolly giocato benissimo perché in Qatar si corre di notte e quindi, come a Valencia, le temperature non saranno più a rischio come quelle di Thailandia e Malesia. Infine, cosa altrettanto importante se non più di tutte, Pecco in pista ha battuto il rivale in un vero corpo a corpo, con due sorpassi e controsorpassi al terzo e quarto giro che fanno alzare bandiera bianca a Martin (quarto dietro a Bagnaia, a sua volta staccato da Alex Marquez e Bastianini) e rappresentano un duro colpo. «Fare certe manovre in certi momenti è fondamentale, soprattutto su piloti con cui ti stai giocando il titolo. A livello mentale era importantissimo non lasciare Martin davanti, anche se avevo comunque un passo migliore» sottolinea il torinese, che poi fa lo stesso sull’altro “colpo” del weekened, esaltanto il compagno di squadra, tornato a alla vittoria dopo 420 giorni (Aragon 2022).

 

«Sono contento per Enea. Ha fatto qualcosa di straordinario e penso che nessuno se lo meritasse più di lui, anche per tutto quello che sta succedendo. In Qatar potremo ancora lavorare insieme». Altro messaggio a Martin, anche se Bastianini si gode il suo giorno. «Ho passato un periodo di m..., non c’è altra definizione - afferma senza mezzi termini -. La mia fidanzata Alice mi ha lavato per venti giorni quando ero infortunato. Lei e altre persone sono state la mia salvezza, perché mi hanno aiutato a risalire. Nel box mi sono sentito apprezzato per quello che sono e questo mi ha aiutato. E con Pecco si è instaurato un bel rapporto. C’è tanta stima reciproca. Lo ringrazio». Quindi il suo messaggio, alla Ducati. «Ovviamente sono stato messo in discussione, come è giusto che sia. L’ho fatto io per primo. Però credo che questa sia stata la miglior risposta a tutti i punti interrogativi». E Martin? Incassa. «So che nella sfida per il titolo non avrò alleati». Ma la sua preoccupazione è sul tronte tecnico, per la questione pressione gomme che ieri (come sabato) ha pagato. «È stato davvero difficile e frustrante non pover spingere per tutta la gara. Alla fine abbiamo perso un punto, che non è tanto, quindi sono fiducioso di poter recuoperare. Nelle prossime gare potrò essere veloce». Mandando anche lui un messaggio, alla sua squadra (Pramac). «Non mi interessa se finirò ad un punto o ad 80 da Pecco, quindi nelle prossime gare rischierò nelle prossime e spingerò. Preferisco lottare per la vittoria con una pressione bassa che finire quarto con quella giusta. Alla fine tre secondi non sono così tanto». Giusto. E allo stesso assurdo che il Mondiale si decida per questo.

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