Dubbi Marquez: “Non sarò più io, il braccio non può essere come prima”

Anche nel primo giorno a Losail il bicampione Bagnaia continua a essere il più veloce e lo spagnolo a faticare
Dubbi Marquez: “Non sarò più io, il braccio non può essere come prima”© Getty Images

«È tosta?». «È diversa». «Ti ho visto, la stai guidando come una Honda». «Devo capire come fare il time attack: con la Honda devi entrare in curve ed accelerare molto presto, con la Ducati è diverso». «Sì, perché non gira». «Sul passo è più facile». «Sì, perché alla fine è più ferma, più stabile». Il colloquio, carpito dai microfoni della Dorna ai primi test di Sepang e pubblicato prima delle ultime prove pre-mondiali a Losail vede per protagonisti Pecco Bagnaia e Marc Marquez. Altro che nemici, altro che nuovo re che vuole spodestare del tutto il vecchio. Il torinese si conferma un grande uomo prima che pilota e collabora, aiuta, lo spagnolo in difficoltà dopo il passaggio dalla Honda (una vita, con 6 titoli di MotoGP nei primi 7 anni, prima dell’incidente di Jerez) alla Ducati (sponda Gresini) per rilanciare una carriera in difficoltà. E togliersi io dubbi se fosse solo colpa della Honda o anche sua. 

Marquez fatica

Dubbi che quest’inverno sta ampliando. Anche il primo dei due giorni di test in Qatar, dove il 3 marzo scatterà il Mondiale, ha mostrato un Marquez non ancora a suo agio con la GP23. A fronte di un Bagnaia che continua ad alzare la voce e a guardare tutti dall’alto in basso. Stavolta rifilando due decimi abbondanti all’altra GP24 (griffata Pramac però) di Jorge Martin e quasi tre ad Aleix Espargaro e Brad Binder, che confermano la bontà della nuova BatAprilia e della Ktm frutto della collaborazione con la Red Bull di Formula 1. Marc invece ha siglato solo il 16° crono a nove decimi dal numero 1.

A cuore aperto

E prim’ancora di scendere in pista lo spagnolo ha rilasciato un’intervista al sito specializzato. Senza veli, a cuore aperto. Molto obiettiva. E che fa pensare. «Il mio passaggio in Gresini era un qualcosa di cui avevo bisogno, ma è chiaro che era una decisione che comportava rischi - l’introduzione di Marc -. Volevo mettermi alla prova, vedere se ho ancora la motivazione giusta. Tre anni fa ho subito un infortunio importante al braccio. Ora funziona bene, anche se è un braccio che ha subito quattro interventi e che non è più lo stesso di prima».

“Sempre più difficile”

E non c’è solo la questione fisica legata all’infortunio. Marquez per la prima volta parla apertamente degli anni che passano. E forse si sente un po’ Valentino Rossi. «Anno dopo anno diventa sempre più difficile e nuovi piloti giovani arrivano. Ogni atleta ha il suo momento, poi passo passo va giù. Ho più esperienza, ma non sarò più un pilota migliore di quanto fossi prima. Io avevo bisogno di sentirmi competitivo per continuare la mia carriera». Il problema è che nonostante la buona partenza in novembre a Jerez, la prova della pista in questo inizio di 2024 (con tutte le cautele perché si tratta di test e bisogna vedere che lavoro sta facendo lo spagnolo) ha raffreddato le sue aspettative. E quelle dei suoi tifosi. ««Devo imparare molto su questa Ducati. Al momento il modo in cui guidavo la Honda non va bene per questa moto. Vorrei avere il giusto feeling, lottare per dei podi e magari anche qualche vittoria, ma oggettivamente per il campionato la vedo difficile - chiarisce Marc -. Ci sono piloti come Bagnaia, Martin, Bezzecchi, Binder… Persino Acosta che è un rookie, ma può vincere. In fondo l’ho fatto io stesso al debutto in MotoGP». Undici anni fa. Quanto era un altro Marquez. 

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