Moto GP, da Mandalika a Valencia: sei circuiti in due mesi per il mondiale

Riparte dall'Indonesia la volata per il titolo. Bagnaia cerca il riscatto dopo la caduta di Misano, mentre si discute per il sorpasso di Bastianini su Martin
Moto GP, da Mandalika a Valencia: sei circuiti in due mesi per il mondiale© ANSA

La MotoGP cambia continente volando, all’interno del primo trittico autunnale, dalla Romagna all’Isola di Lombok, Indonesia. Dove chissà se Mandalika sarà nuovamente decisiva: 12 mesi fa, infatti, la caduta avvenuta mentre era saldamente al comando della corsa aveva contribuito a togliere l’inerzia positiva a Jorge Martin, e i 25 punti ottenuti da Pecco Bagnaia dopo un sabato da dimenticare (con l’eliminazione già in Q1) avevano consentito al campione del Mondo di rimettersi in carreggiata dopo un periodo difficile, iniziato con la spaventosa caduta di Barcellona.

La caduta di Bagnaia e il sorpasso di Bastianini

Il lungo trasferimento – quasi 12.000 km – è stato accompagnato dal malumore di Bagnaia per la caduta di domenica scorsa, paradossalmente nel momento migliore di una gara sofferta per via della gomma posteriore, ma anche dalle visioni discordanti in merito al sorpasso decisivo di Enea Bastianini su Martin. «Abbiamo capito che questo tipo di sorpasso è ammesso dalla Direzione Gara, quindi immagino che, se per necessità dovessimo fare qualcosa di simile, nessuno ci dirà nulla» ha detto Gino Borsoi, team manager di Pramac e di Martin, dal cui lato si sono schierati vari piloti, come Marc Marquez, Aleix Espargaro e lo stesso Luca Marini. «Enea ha soltanto cercato il momento giusto per inserirsi, Marquez ne ha fatti tanti di sorpassi così e non gli hanno mai detto nulla...» ha replicato dal lato di Bastianini il suo manager, Carlo Pernat. La tensione che sale, gli errori e i fattori esterni in grado di condizionare prove e gare – ciò che ha contraddistinto gli ultimi 20 giorni di Martin e soprattutto Bagnaia – si unisce ai fusi orari, ai viaggi e ai GP ravvicinati, per un mix fatto di stanchezza e stress.

Le prossime tappe del motomondiale

Con Mandalika inizia infatti un tour de force che proseguirà in Giappone, a Motegi, con 5.500 km da coprire per arrivare sul circuito di casa Honda. Quindi un weekend di pausa, con la possibilità anche di aggiungere un ulteriore “avanti-indietro” dall’Estremo Oriente all’Europa Occidentale, e seguirà il 2º trittico che inizierà dall’altra parte del Mondo, in Australia, con Phillip Island, la tappa forse più ricca di incognite poiché il clima è sempre un terno al lotto (vento forte, basse temperature, pioggia). E inoltre non c’è nemmeno il precedente della gara Sprint, certamente vietata ai deboli di cuore, visto che sul circuito australiano è tradizione vedere un gruppo nutrito al comando e non soltanto nei primi giri; senza dimenticare che a Phillip Island i punti di sorpasso sono pressoché infiniti.

Nel weekend successivo toccherà a Buriram, Thailandia, distante oltre 7.000 chilometri, e infine un nuovo viaggio verso sud, con la Malesia e il caldo tropicale di Sepang, a “soltanto” 1.900 km. Dopo un tour de force del genere, che si completerà il 3 novembre – ce ne sarebbe a sufficienza per chiudere il sipario e mandare in archivio la stagione. E invece resta la tappa finale di Valencia, che per il 3º anno di fila potrebbe assegnare il titolo con Bagnaia coinvolto nella lotta (due anni fa difese il vantaggio su Fabio Quartararo, lo scorso anno ha prevalso su Martin). E non ci sarà modo di tirare il fiato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...