Formula 1: due risposte al caro carburanti e all'inquinamento

Dal 2026 solo benzine 100% ecocompatibili. E la Shell (Ferrari) rilancia l'Eco-marathon per veicoli realizzati da studenti a basso consumo e guida autonoma. In gara due team italiani: il Politecnico di Torino e l'Itis di Carpi
Formula 1: due risposte al caro carburanti e all'inquinamento

TORINO - La benzina costa troppo e inquina? Mentre il governo studia palliativi attraverso le odiose ed esose accise, ecco un paio di risposte che guardano lontano. Una arriva dalla Formula 1. Sì, le macchine che consumano di più, nonostante da ormai quasi dieci anni abbiamo sposato la filosofia ibrida. Anche il mondo prestazionale più estremo insegue un futuro ad impatto zero. Dopo aver introdotto da quest’anno i carburanti E10 (con almeno il 10% di etanolo), la Formula 1 ha tracciato i passi per arrivare a Net Zero Carbon entro il 2030. Dal 2026, anno in cui entreranno in scena i nuovi motori (si parla di pezzi standardizzati per abbattere i costi e attirare Porsche e Audi, la Ferrari non è d’accordo), i carburanti dovranno essere 100% sostenibili, da subito viene ridotto l’utilizzo di plastica monouso e ristudiata la logistica e il trasporto delle merci. Sembra poco, non lo è.
L’altra risposta a un futuro più green dell’automotive arriva del mondo della scuola. E quindi è ancora più interessante e da promuovere. Domani, sponsorizzata proprio dal multinazionale britannica petrolifera che fornisce oli e carburanti alla Ferrari, scatta in Francia la Shell Eco-marathon Europe, la più importante competizione per l’innovazione nella mobilità che coinvolgere i cittadini europei su tematiche relative all’energia e alla mobilità, promuovendo soluzioni innovative. E
Dopo due giorni di stop per la pandemia, sul circuito Paul Armagnac di Nogaro, si svolgeranno due gare-sfide. La prima dedicata alla categoria Prototype, con veicoli leggeri e ultra-efficienti che dovranno compiere 10 giri del circuito (16 km) in un tempo massimo di 39 minuti: vincere chi riuscirà a terminare la prova col minor consumo di carburante. La seconda competizione (categoria Urban Concept) coinvolge veicoli dorati di guida autonoma, gestiti da remoto. In gara ci sono anche due team italiani: l’H2politO del Politecnico di Torino e il Team Zero C dell’Istituto Tecnico Industriale Leonardo da Vinci di Carpi.
«Siamo fieri della partecipazione dei ragazzi italiani - commenta Valeria Contino, responsabile delle Relazioni Esterne di Shell Italia -, che anche dopo un periodo complesso come quello trascorso non hanno mai perso la volontà di investire nel loro futuro e nel loro talento per imparare a innovare con determinazione e spirito di squadra». Il mondo è aggrappato a loro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...