Auto, Bonomi: con lo stop alle endotermiche imprese e lavoratori a rischio

Secondo il presidente di Confindustria, la transizione all'elettrico metterà a dura prova 500 imprese e 70mila dipendenti
Auto, Bonomi: con lo stop alle endotermiche imprese e lavoratori a rischio

Con lo stop alle auto a benzina e diesel che vedrà il suo compimento nel 2035, alcuni Paesi dell'Unione Europea hanno espresso pensieri, preoccupazioni e richieste (come ad esempio l'Italia che aveva firmato un documento da portare al Consiglio Ambiente Ue per chiedere la proroga al 2040, proposta non accettata). Il cambiamento avverrà e come i grandi cambiamenti bisognerà prepararsi prima e aiutare chi, in questa transizione all'elettrico, potrebbe avere maggiori difficoltà. A tal proposito è scesa in campo Confindustria, la quale è seriamente preoccupata riguardo i posti di lavoro (per chi lavora nel settore automotive) e la ripercussione che questo cambiamento avrà su essi.

Un aiuto alle imprese

Il presidente di Confindustria (attivo dal 2020), Carlo Bonomi, è seriamente allarmato. Per scegliere un percorso simile bisogna anche tener conto di quelle che saranno le conseguenze reali nelle aziende, nelle imprese e per i lavoratori. Proprio per questo si è espresso in tal modo: “Una scelta simile, nell’automotive italiano, vuol dire spiazzare 500 imprese con 70mila lavoratori diretti". Poi continua: “serve l'onestà intellettuale di dire che queste 70mila persone perderanno il posto di lavoro, così come spiegare anche come accompagnarle e con quali strumenti. Non si può pensare di lasciare 500 imprese in balia degli eventi senza dirgli che cosa fare. Bisogna metterci tanti soldi nella transizione, se vogliamo raggiungere obiettivi ambiziosi in poco tempo”.

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