MotoGP: Bagnaia-Quartararo, lotta dalle retrovie

Le qualifiche di Valencia promuovono chi rischia di più (pole record di Martin: 16ª stagionale della Ducati, come la Honda 2011), ma alla fine Pecco (8°) può partire più sereno per l'ultima gara che può laurearlo campione perché Fabio (4°) non centra una prima fila fondamentale per la sua Yamaha
MotoGP: Bagnaia-Quartararo, lotta dalle retrovie© EPA

VALENCIA - La vigilia di passione produce il sabato più teso di sempre, con un parco chiuso con ancora tanto rosso (Jorge Martin centra la terza pole consecutiva, la 16ª stagionale Ducati che eguaglia il record della Honda 2011; Jack Miller si stende ma è comunque terzo nell'ultima qualifica per Borgo Panigale) e un Marc Marquez felice come un bambino per la prima fila, ma senza nessuno dei rivali per il titolo mondiale. Fabio Quartararo spreme la Yamaha M1 e la lancia anche nella ghiaia per un innocuo lungo finale, ma deve accontentarsi del quarto tempo, la seconda fila. Non quello che voleva, non la posizione migliore per provare la fuga per la vittoria, unica chance per ribaltare un campionato ormai quasi perso visto il -23 nel quale è precipitato in Malesia.

Una buona notizia per Pecco Bagnaia, che conferma i due decimi di gap pagati in tutto il sabato e in tutte le condizioni nonostante molte modifiche alla sua Desmosedici. Il torinese alla fine rinuncia al set up conservativo (per ridurre al massimo i rischi di caduta la GP22 è stata caricata di più sull'anteriore, ma così Bagnaia non riesce a farla girare come piace a lui, con il dietro: sì, un po' alla Casey Stoner) per due giri matti nel Q2, ma non va oltre l'ottavo tempo, la terza fila. In assoluto una posizione scomoda, ma era messo peggio in Malesia dove poi ha vinto. E soprattutto a lui interesse poter marcare da vicino Quartararo, al quale per confermarsi campione del mondo serve una vittoria con un contemporaneo 14° posto di Pecco. Francamente una situazione comoda. E non solo pensando alle otto Ducati in pista pronte comunque a dare comprensibilmente e giustamente una mano.

«Siamo ragionevolmente tranquilli, amche se a volte difendersi è più difficile che attaccare. Non finiremo la stagione con una vittoria o neppure sul podio? L'importante è portarsi a casa il titolo» afferma con molta concretezza Davide Tardozzi, il team manager della Ducati che sta tenendo molto unico un box estremamente teso. Più negli uomini rossi che in Bagnaia.

Le vere variabili impazzite per la gara di domani sono quindi Marquez e la Suzuki. Il primo farà di tutto per salire sul podio, come dice con tanto di parolaccia italiana ai microfoni di Sky. «Non me ne frega un c... di cadere: se cado cado, se sto in piedi però voglio tornare sul podio» racconta dopo aver sfruttato al massimo la scia di Martinator, il martello da qualifica della Ducati. La seconda vuole dare l'addio al Motomondiale con un'ultima vittoria. E Alex Rins la inseguirà dalla seconda fila. In fondo tutti ulteriori aiuti per Bagnaia.

Infine la lotta per il terzo posto finale nel Mondiale, gli altri due rivali non pervenuti al parco chiuso del sabato, quindi in prima fila. Non Aleix Espargaro, che viene battuto anche dal compagno Maverick Viñales (costretto a passare dal Q1) e scatterà dalla quarta fila (10° tempo). Tanto meno Enea Bastianini, che colleziona due cadute giornaliere, una nel Q1 che lo esclude dall'atto decisivo delle qualifiche per 46 millesimi. Il romagnolo, che per essere premiato sul podio del campionato domani sera al Gala Fim-Dorna deve recuperare un punto allo spagnolo dell'Aprilia (quindi arrivargli davanti domani), scatterà dalla quinta fila. La sua capacità di recupero però lo fanno restare favorito per completare la rimonta.

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