Prima la cassa integrazione, adesso arrivano anche i primi licenziamenti. Nello stabilimento Stellantis di Mirafiori, infatti, un operaio è stato licenziato in tronco per "scarso rendimento". La lettera emessa dal Gruppo italo-francese e indirizzata allo stesso lavoratore, pubblicata sull'edizione torinese del Corriere della Sera, ha già provocato reazioni e polemiche.
"Prestazione inadeguata"
"Egregio Signore - recita la lettera -, negli ultimi anni il Suo diligente impegno ha fornito una prestazione giudicata dai Suoi referenti gerarchici come 'insufficiente' e 'inadeguata'. Pertanto provvediamo con la presente a irrogarLe il licenziamento con preavviso".
La notizia ha provocato l'immediata reazione dei sindacati. La FIOM ha giudicato il licenziamento del tutto immotivato e ha indicato come l'operaio fosse sempre presente in fabbrica e mai in smart working. "Sono tanti anni che seguo le imprese metalmeccaniche - ha dichiarato il segretario della FIOM CGIL, Edi Lazzi -. E non ricordo un solo licenziamento, neanche nella vecchia Fiat, per una prestazione ritenuta inidonea dai superiori. La medesima contestazione fatta al dipendente licenziato è stata comminata ad altri lavoratori cui pensiamo seguirà identico epilogo del licenziamento. Mi sembra un’assurdità per fare pressione nei confronti dei propri dipendenti e spingerli ad aumentare a dismisura la prestazione lavorativa abbattendo per questa via i costi".
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Stellantis ha quindi a sua volta risposto alle istanze del sindacato con una nota: "La verifica compiuta nella prima parte dell’anno corrente ha purtroppo confermato il permanere di una condotta inadempiente, risultando ribadita la valutazione di insufficienza della Sua prestazione, costringendo il responsabile a intervenire per sopperire alle sue gravi carenze".
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