È scontro tra Stellantis e il Governo: posti di lavoro a rischio in Italia

L'amministratore delegato Tavares accusa il ministro delle Imprese e del Made in Italy Urso di voler chiudere gli impianti di Mirafiori e Pomigliano
È scontro tra Stellantis e il Governo: posti di lavoro a rischio in Italia

C'è uno “scontro” in atto fra Stellantis e il Governo, e riguarda i sussidi e il rischio lavoro nelle sue fabbriche, con il primo che sostiene che il secondo debba pensare a “proteggere meglio i suoi posti di lavoro nel settore automotive invece di attaccare Stellantis, solo perché produciamo meno nel vostro Paese”. A parlare è stato Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, all'agenzia Bloomberg, il quale ha proseguito dicendo che “si tratta di un capro espiatorio nel tentativo di evitare di assumersi la responsabilità per il fatto che se non si danno sussidi per l'acquisto di veicoli elettrici, si mettono a rischio gli impianti in l'Italia".

Tali dichiarazioni, però, sembrano aver preso alla sprovvista il Governo, il quale ha prontamente risposto tramite il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso: "se Tavares o altri ritengono che l'Italia debba fare come la Francia, che recentemente ha aumentato il proprio capitale sociale all'interno dell'azionariato di Stellantis, ce lo chiedano", e sembra proprio una provocazione, in quanto il Governo non avrebbe intenzione di entrare davvero nell'azionariato di Stellantis, come sul versante opposto, da Exor (principale azionista di Stellantis) non c'è mai stato il pensiero di cedere quote.

Cosa sta succedendo

A qualcuno, però, l'idea non dispiace per niente, tanto che hanno espresso la loro approvazione sia la segretaria del PD Elly Schlein, che il leader del M5S Giuseppe Conte, il quale ha chiesto a Urso di "non fare solo chiacchiere e di trattare l'ingresso dello Stato in Stellantis". Ad ogni modo, quanto detto da Tavares, in cui pare che le fabbriche più a rischio siano Mirafiori e Pomigliano, non dà sonno la notte ai sindacati.

"Non si possono dare soldi pubblici senza garanzie: ora risposte al Paese. Chiediamo alla presidente del Consiglio un incontro urgente con l'amministratore delegato e le organizzazioni sindacali per garantire la produzione e l'occupazione nel nostro Paese" afferma l segretario generale Fiom-Cgil, Michele De Palma, sostenuto dal segretario generale della Uil Campania, Giovanni Sgambati, il quale dice che "le dichiarazioni di Tavares non rassicurano le realtà del Mezzogiorno, e soprattutto Pomigliano. Urso spiega che il 2024 sarà un anno sperimentale per gli incentivi: si dovrà verificare il funzionamento ed eventualmente procedere con una loro revisione. Se l'obiettivo dell'aumento della produzione di auto nel nostro Paese non verrà raggiunto - dice il ministro - dal prossimo anno le risorse del fondo automotive saranno indirizzate non più a incentivare i consumi, ma a sviluppare nuovi investimenti produttivi nel nostro Paese, anche di riconversione produttiva, e una seconda casa automobilistica in Italia".

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