Mercedes, shopping in Ferrari: il pupillo di Marchionne e una pedina chiave

Il team di Brackley non solo corteggia Verstappen per il 2025 ma assesta un doppio colpo a MAranello

Politica e mercato, la Formula 1 fa parlare di tutto tranne che della pista. E probabilmente la cosa non è neppure così invisa a chi la gestisce, visto che il prolungato e ancora inviolabile dominio di Max Verstappen e della Red Bull stanno facendo perdere telespettatori gara dopo gara. Domenica si corre la terza della stagione e a Melbourne, dove nella notte italiana si accenderanno i motori, il Circus ha di che chiacchierare su molti argomenti spinosi. S’è sciolto (in realtà nella F1 bisognerebbe usare il condizionale) il nodo della presunta manipolazione del GP d’Arabia 2023 da parte del presidente Fia, Ben Sulayem, prosciolto da tutte le accuse dal comitato etico federale. In compenso si attendono nuove puntate del presunto scandalo in Casa Red Bull, visto che la dipendente allontanata dopo aver denunciato il team principal Christian Horner di comportamenti “inopportuni” si sarebbe a sua volta rivolta al suddetto comitato.

Ferrari, il 'pacchetto' Hamilton

Ma a far parlare più di tutti (e ricevere applausi) per una netta presa di posizione politica è Lewis Hamilton, che s’è presentato in Australia sulla scia di un appello al «cessate il fuoco permanente e un ritorno a casa degli ostaggi» israeliani nelle mani di Hamas. Ma il sette volte campione del mondo ha fatto suo con forza il richiamo di Save the Children per il massacro dei bambini palestinesi. «Invio il mio amore e il mio sostegno a tutte le persone in Palestina che stanno trascorrendo questo periodo sacro (il Ramadan, ndr) in pericolo, affrontando perdite e dolori» le parole del prossimo ferrarista. A Maranello sapevano e sanno (e probabilmente anche per questo l’hanno voluto) che nel pacchetto Hamilton non c’è solo il pilota, ma anche l’influencer. Pensatore su temi pesanti. Nulla di nuovo insomma. Semmai si trovano a dover parare i colpi di vendetta della Mercedes, che ha reagito alla perdita del suo totem agendo pesantemente sul mercato.

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Mercedes, il doppio colpo dalla Ferrari

Mentre prosegue il corteggiamento a Verstappen (e non solo), Toto Wolff ha piazzato il primo doppio colpo sul mercato dei tecnici, pescando proprio dalla Ferrari. Dal 2025 saranno attivi a Brackley sia l’ex vice capo progettista Simone Resta che il responsabile della simulazione Enrico Sampò. Il primo, 48enne imolese esperto di aerodinamica, era il pupillo di Sergio Marchionne, che aveva visto in lui il piccolo genio costruito in casa, ma poi ha vissuto diversi allontanamenti “pilotati”, prima in Alfa Romeo e poi in Haas, messo ai margini dall’arrivo di Mattia Binotto come team principal. Alla Mercedes ritroverà James Allison, tornato dt delle Frecce d’Argento, e gli risponderà direttamente come strategic development. Insomma, si occuperà degli sviluppi. Fondamentali anche su una W15 che mostra diversi punti deboli evidenti. La perdita più grande per Maranello però è Sampò, cresciuto in Magneti-Marelli e negli ultimi quattro anni cresciuto a Maranello nel suo ruolo sulla dinamica del veicolo e soprattutto la simulazione. Per altro il reparto Ferrari considerato un gioiello. A Brackley insomma hanno fatto un bel colpo e l’ingegnere ormai ex rosso assumerà l’incarico di head of performance software applications. Insomma, il capo degli analisti. Un settore sempre più chiave nel motosport di altissimo livello e sofisticazione.

La Ferrari non sta ferma

La Ferrari di Fred Vasseur comunque non sta ferma. Il team principal ha già portato a Maranello diversi tecnici. A inizio anno per ha strappato alla Mercedes il francese Loic Serra, esperto di gomme e sospensioni (il punto debole della Rossa), e pochi giorni fa Jerome D’Ambrosio, il braccio destro di Toto Wolff molto apprezzato come talent scout. Gestirà infatti anche la Ferrari Driver Academy che per altro non deve farsi scippare il talento di Oliver Bearman, tornato al volante della Formula 2 per il rientro di Carlos Sainz. Ma il vero grandissimo colpo che la Ferrari sta cercando ancora di piazzare, come dicono le voci nel paddock, è Adrian Newey, non più considerato uomo a vita della Red Bull vista che Milton Keynes è diventata una polveriera.

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Politica e mercato, la Formula 1 fa parlare di tutto tranne che della pista. E probabilmente la cosa non è neppure così invisa a chi la gestisce, visto che il prolungato e ancora inviolabile dominio di Max Verstappen e della Red Bull stanno facendo perdere telespettatori gara dopo gara. Domenica si corre la terza della stagione e a Melbourne, dove nella notte italiana si accenderanno i motori, il Circus ha di che chiacchierare su molti argomenti spinosi. S’è sciolto (in realtà nella F1 bisognerebbe usare il condizionale) il nodo della presunta manipolazione del GP d’Arabia 2023 da parte del presidente Fia, Ben Sulayem, prosciolto da tutte le accuse dal comitato etico federale. In compenso si attendono nuove puntate del presunto scandalo in Casa Red Bull, visto che la dipendente allontanata dopo aver denunciato il team principal Christian Horner di comportamenti “inopportuni” si sarebbe a sua volta rivolta al suddetto comitato.

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Ma a far parlare più di tutti (e ricevere applausi) per una netta presa di posizione politica è Lewis Hamilton, che s’è presentato in Australia sulla scia di un appello al «cessate il fuoco permanente e un ritorno a casa degli ostaggi» israeliani nelle mani di Hamas. Ma il sette volte campione del mondo ha fatto suo con forza il richiamo di Save the Children per il massacro dei bambini palestinesi. «Invio il mio amore e il mio sostegno a tutte le persone in Palestina che stanno trascorrendo questo periodo sacro (il Ramadan, ndr) in pericolo, affrontando perdite e dolori» le parole del prossimo ferrarista. A Maranello sapevano e sanno (e probabilmente anche per questo l’hanno voluto) che nel pacchetto Hamilton non c’è solo il pilota, ma anche l’influencer. Pensatore su temi pesanti. Nulla di nuovo insomma. Semmai si trovano a dover parare i colpi di vendetta della Mercedes, che ha reagito alla perdita del suo totem agendo pesantemente sul mercato.

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